
Il Consiglio dell’Ue ha adottato gli ultimi tre atti giuridici necessari per consentire alla Croazia di introdurre l’euro il primo gennaio 2023, fissando il tasso di conversione tra l’euro e la kuna croata a 7,53450 kuna per 1 euro.
Il cambio corrisponde all’attuale parità centrale della kuna nel meccanismo di cambio (Erm II). Lo annuncia il Consiglio in una nota.
Malgrado l’inflazione e la crescita del debito pubblico dovute a pandemia e invasione dell’Ucraina l’economia croata è rimasta abbastanza simile a quella degli altri paesi dell’euro, riporta il Financial Times. La croazia spera in questo modo di beneficiare di un tasso di cambio più stabile e migliori rating. Il paese sarà il primo membro ad accedere all’eurozona dopo la Lituania nel 2015, e lo farà con il Pil pro capite più basso del blocco, che si attesta sui 14’000 euro nel 2020.
Altri candidati
Anche Romania e Bulgaria puntano ad adottare la moneta unica, ma sono più indietro nel processo. Nel caso di Sofia, un’inflazione eccessiva e una qualità istituzionale giudicata insufficiente mettono in difficoltà i progetti di adesione per il 2024.
“Uniti siamo più forti”
L’ingresso della Croazia nell’euro “non è solo simbolico nei numeri” con il ventesimo Paese nell’eurozona nel ventesimo anniversario, “ma è anche un segno che insieme siamo un’area più forte e più grande e di per sé un atto come comune denominatore, come uno scudo: perché uniti siamo più forti”. “Congratulazioni alla Croazia”. Lo ha detto la presidente della Bce Christine Lagarde nel corso della cerimonia di firma a Bruxelles degli atti giuridici.
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