
L’Unione europea si prepara a rafforzare le sanzioni contro Mosca per l’aggressione all’Ucraina, a partire dal bando alle importazioni di oro russo. La decisione sarà al vaglio degli ambasciatori dei 27 Paesi Ue (Coreper) domani pomeriggio, al termine del Consiglio Affari esteri a Bruxelles. Mercoledì poi ci sarà un nuovo confronto sul provvedimento, eventualmente emendato, con l’attesa che venga formalizzato.
“Importante strumento di azione politica”
“Le sanzioni restano un importante strumento di azione politica. Ma di sicuro bisogna usarle in maniera ben mirata e, soprattutto, richiedono una pazienza strategica perché potrebbe volerci molto tempo prima che abbiano l’effetto desiderato”, ha sottolineato l’Alto rappresentante Ue per la politica estera Josep Borrell sul proprio blog rivolgendosi in particolare a quanti si interrogano sul reale funzionamento delle sanzioni stesse o se i loro “effetti collaterali siano troppo grandi”.
Criteri di segnalazione più stretti
Oltre al bando sull’oro il ‘settimo’ pacchetto di sanzioni - ma la Commissione Ue ha parlato di misure di “mantenimento ed allineamento” delle sanzioni, più che di un nuovo pacchetto - si dovrebbero introdurre dei criteri di segnalazione più stretti per il congelamento dei beni degli individui sanzionati e per rafforzare i controlli sulle esportazioni di tecnologie avanzate e a duplice uso. Nei cinque mesi dall’invasione dell’Ucraina, l’Ue - in coordinamento con gli alleati - ha congelato beni e vietato il visto ad oligarchi e funzionari russi, imposto controlli sulle esportazioni, congelato beni della Banca centrale, estromesso dal sistema internazionale dei pagamenti Swift la maggior parte delle banche russe, annunciando poi un divieto all’import dalla Russia di carbone (dal 10 agosto) e di petrolio (per il greggio importato via mare dal 5 dicembre, per i prodotti petroliferi dal 5 febbraio 2023).
Misure simboliche
Il bando all’oro, deciso in coordinamento agli altri Paesi del G7, sembra una misura soprattutto simbolica, visto che gli acquisti in Occidente si sono quasi fermati con la guerra e con il blocco delle banche russe: sono eseguiti attualmente per lo più dalla stessa Banca centrale di Mosca, da russi in cerca di asset alternativi e dai Paesi asiatici che non applicano sanzioni alla Russia. L’approvazione del nuovo pacchetto comunque non dovrebbe vedere criticità, a differenza del confronto complesso, innanzitutto con l’Ungheria, visto per varare il sesto pacchetto.
Nuovo accordo per aiuti a Kiev
Lunedì mattina il consiglio dei ministri degli esteri dell’Ue farà un punto prima della pausa estiva sui sei mesi di guerra, con un collegamento video atteso anche del ministro degli esteri ucraino Dmytro Kyleba. Si guarda soprattutto alla possibilità di un nuovo accordo per aiuti militari a Kiev. Sempre domani mattina a Bruxelles si riuniranno poi i ministri dell’Agricoltura, con un confronto sulla situazione del mercato alla luce della guerra, senza dimenticare l’impatto della recente siccità in diversi Stati membri. Sull’effetto dell’invasione russa sui mercati, i ministri dei 27 dovrebbero esprimere preoccupazioni sul rincaro dei prezzi delle materie prime e dell’energia. Focus, ancora una volta, sulle azioni della Russia per minare la capacità dell’Ucraina di esportare i prodotti agroalimentari, i cereali innanzitutto, aggravando la crisi alimentare globale.
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