
L’FBI ha eseguito un mandato di perquisizione lunedì nel resort Mar-a-Lago di Donald Trump a Palm Beach, in Florida. Secondo quanto riferisce la CNN la perquisizione è avvenuta nell’ambito di un’indagine sul trattamento di documenti presidenziali che Trump avrebbe portato via dalla Casa Bianca al termine del suo mandato.
L’intervento dell’Fbi, autorizzato dal dipartimetno della Giustizia, è iniziato attorno alle 10.00 di mattina di lunedì (le 16.00 ora svizzera) ma la notizia è emersa solo in serata dopo l’annuncio dello stesso ex presidente, che ha parlato di persecuzione politica. L’irruzione, ha scritto il tycoon in un lungo comunicato, “è un attacco alla candidatura alle presidenziali del 2024 (non ancora annunciata)”. Trump ha indicato nei “democratici radicali di sinistra” i mandanti di quello che ha definito un atto da “Paese del terzo mondo”. “Questi sono tempi bui per la nostra nazione: la mia bella casa, Mar-a-Lago a Palm Beach, in Florida, è attualmente sotto assedio, perquisita e occupata da un folto gruppo di agenti dell’FBI. Hanno persino fatto irruzione nella mia cassaforte!”, ha detto. E ancora: “Dopo aver lavorato e collaborato con tutte le principali agenzie governative questo raid non annunciato nella mia residenza non era né necessario né appropriato”.
Gli agenti dell’FBI hanno portato via scatoloni pieni di documenti che avrebbero dovuto essere consegnati agli archivi di Stato. I consiglieri di Trump hanno sempre negato che gli scatoloni contenessero atti importanti, ma solo ricordi personali dell’ex presidente. Il raid è il primo di questo genere nella storia americana. L’ex presidente non era nella residenza al momento della perquisizione da parte delle autorità, ma si trovava a New York alla Trump Tower.
© Ticinonews.ch - Riproduzione riservata