Estero
Johnson, “La pandemia non è finita, ma nessun lockdown”
Immagine Shutterstock
Immagine Shutterstock
Keystone-ats
4 anni fa
I numeri della pandemia sono in crescita Oltremanica, ma il Primo Ministro esclude un confinamento

I 218’000 contagi Covid censiti oggi nel Regno Unito, anche se comprendono alcuni test relativi a giorni precedenti, dimostrano che la pandemia non è finita e che chi lo pensa “si sbaglia profondamente”. Lo ha detto il premier Boris Johnson in un briefing, aggiungendo tuttavia che Omicron appare essere più leggera delle variante precedenti e che questo, unito ai vaccini, sta contenendo il numero dei casi gravi.

I ricoveri sono in significativo aumento negli ospedali, ma molto meno delle ondate precedenti in terapia intensiva. Di qui la decisione di non imporre altre restrizioni oltre quelle attuali e di “non richiudere il Paese”.

Johnson ha confermato che al momento nel Paese “le scuole e le attività economiche” resteranno aperte e che domani intende raccomandare al consiglio dei ministri di mantenere le restrizioni limitate del cosiddetto piano B al momento in vigore in Inghilterra: con il ritorno dal mese scorso dell’obbligo della mascherina nei luoghi pubblici (ora esteso agli studenti che rientreranno a scuola in Inghilterra dopo le vacanze di Natale), la raccomandazione di un rilancio del lavoro da casa ove possibile, l’introduzione di un green pass per gli eventi collettivi più affollati e terze dosi vaccinali di massa.

Grazie ai vaccini, all’accelerazione delle dosi booster e alla natura della variante Omicron “abbiamo la chance” di contenere gli effetti di questa ondata di contagi senza uno strumento traumatico come il lockdown, ha insistito il primo ministro Tory, rilanciando l’appello ai connazionali ad attenersi alle regole di cautela attuali e a vaccinarsi.

BoJo ha quindi indicato in oltre il 60% il totale dei pazienti Covid ospedalizzati al momento non vaccinati affatto e al 90% quello di coloro che sono in terapia intensiva senza aver ricevuto il booster, la cui somministrazione si è impegnato ad intensificare ulteriormente. Booster che risulta ridurre “dell’88% il rischio di ricovero”, gli ha fatto poi eco nella conferenza stampa da Downing Street il professor Chris Whitty, chief medical officer dell’Inghilterra.

Boris Johnson, che ha definito “assolutamente folle” la mancata vaccinazione di chi può vaccinarsi, ha ora d’altro canto riconosciuto “la sfida” che il Regno ha di fronte a sé in vari settori per le assenze causate dalla quantità di contagi e dalla moltiplicazione delle persone costrette almeno a isolarsi in casa per alcuni giorni.

Per ridurre l’impatto di questo fenomeno ha evocato piani ad hoc, elaborati durante le vacanze natalizie, che prevedono il potenziale impiego anche di militari nelle attività strategiche che dovessero trovarsi in difficoltà, a iniziare dal servizio sanitario. Previsti poi piani per riaprire se necessario ospedali temporanei e incrementare i posti letto disponibili, oltre alla messa a disposizione dalla settimana prossima di test giornalieri per 100’000 lavoratori di servizi essenziali.

© Ticinonews.ch - Riproduzione riservata