
E' morta all'ospedale Giovanna Reggiani, la donna aggredita martedì sera a Roma. La donna era stata massacrata di colpi al viso e alla testa. Un bollettino medico di appena due righe in mattinata aveva spiegato che le condizioni della donna si sono stabilizzate: coma con assenza di riflessi ed una residua attività elettrica cerebrale. In serata però il peggioramento e la more. Per tutta la giornata amici, parenti e colleghi del marito - il capitano di vascello Giovanni Grumiero, che oggi ha detto "mai più questi fatti" - si sono passati il testimone del dolore per la tragedia. Veltroni, Fini, Alemanno, Gustavo Selva, il ministro della Difesa Parisi (per quasi un'ora e mezzo) e poi ancora Cicchitto e la senatrice di Forza Italia Bonfrisio hanno rappresentato le istituzioni. Familiari e amici hanno sfilato in silenzio. Accanto al marito, gli anziani genitori di lei: il padre Mario, ex presidente dell'Ente Maremma e la madre Francesca. Giovanna conosceva suo marito da 20 anni, ha raccontato lo zio Paolo Farina, ex prefetto, secondo il quale la reazione della donna "é stata eroica", nel tentativo di difendersi. Il viso e la testa della donna sono terribilmente sfigurati, chi l'ha colpita si è accanito proprio lì, causando i danni più gravi. ATS
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