
Prove concrete non ce ne sono, ma secondo uno studioso della Università ebraica di Gerusalemme esiste la possibilità che sia stata legata ad effetti psichedelici di massa la consegna delle Tavole della Legge agli israeliti raccolti alle pendici del Monte Sinai. Lo ha incuriosito un brano della narrazione biblica in cui si afferma che "tutto il popolo vide i tuoni e i fulmini e il suono di un corno e un monte di fumo". "Questa sembra la descrizione di una sinestasia, ossia la sovrapposizione di percezioni che appartengono a sensi diversi", afferma il professor Benny Shanon, un docente di psicologia cognitiva. Lui stesso ha avuto modo di sperimentarla su sé stesso negli anni Novanta quando in Amazzonia si imbatté in una sostanza di nome Ayahuasca. Una pianta non dissimile dalla "Mimosa hostilis" (in ebraico: shità) che era a portata di mano degli israeliti durante i 40 anni di peregrinazioni nel deserto. Da anni Shanon va ricercando fra le pieghe delle narrazione biblica la conferma che i sacerdoti ebrei dell'epoca usavano stupefacenti ed allucinogeni nei loro riti. Adesso ha deciso di divulgare le sue convinzioni con un articolo scientifico sulla rivista "Time and Mind", che ha destato immediato scalpore. Ad esempio, Shanon non esclude che anche l'hascisc fosse diffuso fra i sacerdoti ebrei perché "cannabis" etimologicamente ricorda le parole ebraiche "Kney-Bosem", bastoncini profumati. Che nel Sinai, all'epoca di Mosè, ci fossero arbusti di "shità" è assodato, perché proprio quel legno fu utilizzato per costruire l'Arca della Alleanza che avrebbe custodito le Tavole della Legge. Dunque, come le tribù indiane in Amazzonia, gli israeliti potevano approvvigionarsi di sostanze chimiche psicoattive estratte dalla mimosa, fra cui la Psycotria viridis. Secondo lo studioso, avevano anche il Peganum Harmala che pure in apparenza conteneva sostanze narcotiche. Stando a Shanon, tracce evidenti di Peganum sono state trovate anche a Qumran, sul mar Morto, dove risiedeva la setta ascetica degli Esseni. "Per quale ragione - si interroga - avevano bisogno di sostanze psicoattive?". Altri studi, citati da Shanon, indicano che anche la "manna" di cui gli israeliti si cibarono nel Sinai era forse un tipo di fungo dolciastro (noto in tempi antichi come "Cibo degli Dei") che aveva caratteristiche enteogene, ossia allucinogene. ATS
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