Live Crisi in Medio Oriente
Netanyahu: "L'obiettivo non è occupare Gaza, ma liberarla"
© Shutterstock
© Shutterstock
13 ore fa
Tutti gli aggiornamenti sulla situazione in Medio Oriente nel nostro live.
9 ore fa
Hamas: "Netanyahu continua a mentire"
Secondo Hamas, "tutto ciò che il premier israeliano ha detto in conferenza stampa è una serie di bugie, non riesce ad affrontare la verità e distorce" la realtà.

Hamas ha criticato duramente il primo ministro israeliano Benyamin Netanyahu, affermando che nel corso dell'odierna conferenza stampa ha detto una "serie di bugie" quando ha illustrato la sua visione per la vittoria a Gaza.

"Netanyahu non riesce ad affrontare la verità"

"Netanyahu continua a mentire, ingannare e cercare di fuorviare l'opinione pubblica. Tutto ciò che Netanyahu ha detto in conferenza stampa è una serie di bugie, e non riesce ad affrontare la verità e distorce" la realtà, ha detto Taher al-Nunu, consigliere per i media del capo dell'ufficio politico di Hamas.

9 ore fa
Gran Bretagna e Francia: "Israele revochi subito la sua decisione su Gaza"
Il piano di Israele "metterà più a rischio la vita degli ostaggi ed esacerberà una catastrofe umanitaria" ha sottolineato il vice ambasciatore britannico James Kariuki.

La Francia e la Gran Bretagna all'Onu chiedono a Israele di "revocare subito" la decisione su Gaza. "Questa non è una strada verso la soluzione, ma una strada verso maggiore versamento di sangue, e non farà nulla per porre fine al conflitto", ha detto il vice ambasciatore britannico all'Onu, James Kariuki, durante la riunione del Consiglio di Sicurezza Onu.

Il piano di Israele "metterà più a rischio la vita degli ostaggi" 

Il piano di Israele "metterà più a rischio la vita degli ostaggi ed esacerberà una catastrofe umanitaria", ha aggiunto, inviando un chiaro messaggio ad Israele: "cancellare immediatamente e completamente le restrizioni sulla consegna degli aiuti". "Una soluzione diplomatica è possibile, ma entrambe le parti devono allontanarsi dalla strada della distruzione", ha sottolineato.

 "Una minaccia per la sicurezza regionale"

Mentre il collega francese Jay Dharmadhikari ha sottolineato che "vista la gravita del recente annuncio di Israele dobbiamo dare l'allarme, e Parigi si oppone a qualsiasi piano di controllo od occupazione". "Il piano di Israele rappresenta anche una minaccia per la sicurezza regionale - ha aggiunto - è essenziale che Israele rispetti i suoi obblighi secondo la legge internazionale".

13 ore fa
Netanyahu: "L'obiettivo non è occupare Gaza, ma liberarla"
Secondo il premier israeliano "la guerra può finire domani se Hamas depone le armi e libera tutti gli ostaggi rimasti". In merito alla situazione umanitaria, per il capo del governo "gli unici che stanno deliberatamente morendo di fame sono i nostri ostaggi".

"Il nostro obiettivo non è occupare Gaza, è liberare Gaza, liberarla da Hamas". Lo ha affermato oggi il premier Benyamin Netanyahu aprendo la conferenza stampa per i media stranieri. In seguito il premier ha illustrato in dettaglio il piano di Israele in cinque punti per l'operazione che era stato anticipato nei giorni scorsi.

"La guerra può finire domani se Hamas depone le armi e libera gli ostaggi"

Netanyahu ha poi dichiarato che "la guerra può finire domani se Hamas depone le armi e libera tutti gli ostaggi rimasti", sottolineando che Gaza sarà smilitarizzata e Israele manterrà la "responsabilità della sicurezza". In seguito a Gaza verrà istituita una "amministrazione civile non israeliana". "Questo è il nostro piano per il giorno dopo", ha detto.

"I nostri ostaggi stanno deliberatamente morendo di fame"

In merito alla situazione umanitaria, secondo il capo del governo "gli unici che stanno deliberatamente morendo di fame sono i nostri ostaggi". "La nostra politica - ha aggiunto - è sempre stata quella di scongiurare una crisi umanitaria" a Gaza. Israele ha distribuito "2 milioni di tonnellate di aiuti", avvertendo gli abitanti della striscia per farli allontanare dal pericolo. "Ma negli ultimi mesi Hamas ha boicottato gli aiuti creando una carenza di forniture", ha aggiunto. Il premier ha anche accusato l'Onu di "non voler consegnare gli aiuti" fermi ai confini della Striscia.

Corridoi sicuri per la distribuzione degli aiuti umanitari

Dopo aver accusato l'ONU, Netanyahu ha annunciato che verranno designati corridoi sicuri per la distribuzione degli aiuti umanitari a Gaza, l'aumento del numero di punti di distribuzione sicuri gestiti dalla Ghf e un maggior numero di lanci aerei da parte delle forze israeliane e di altri partner.

13 ore fa
Onu: "Il piano di Israele a Gaza è l'ennesima pericolosa escalation"
Lo ha detto Miroslav Jenča, Segretario generale aggiunto dell'Onu per l'Europa, l'Asia centrale e le Americhe, durante la riunione del Consiglio di Sicurezza.

"L'ultima decisione del governo israeliano rischia di innescare un altro orribile capitolo di questo conflitto. Questa è l'ennesima pericolosa escalation del conflitto". Lo ha detto Miroslav Jenča, Segretario generale aggiunto dell'Onu per l'Europa, l'Asia centrale e le Americhe, durante la riunione del Consiglio di Sicurezza.

"Necessario un cessate il fuoco immediato e permanente"

"Le Nazioni Unite sono state inequivocabili: l'unico modo per porre fine all'immensa sofferenza umana a Gaza è un cessate il fuoco completo, immediato e permanente - ha aggiunto -. Non esiste una soluzione militare al conflitto armato a Gaza o al più ampio conflitto israelo-palestinese".

13 ore fa
Onu: "A Gaza i decessi per fame sono in aumento, situazione insostenibile"
Lo ha detto Ramesh Rajasingham, direttore della divisione di Coordinamento, e rappresentante dell'Ufficio per il Coordinamento degli Affari Umanitari Onu (Ocha).

"I decessi legati alla fame a Gaza sono in aumento, soprattutto tra i bambini affetti da grave malnutrizione. Questa non è più una crisi alimentare imminente: è pura e semplice fame. Lo ha detto Ramesh Rajasingham, direttore della divisione di Coordinamento, e rappresentante dell'Ufficio per il Coordinamento degli Affari Umanitari Onu (Ocha).

"Quasi tutti gli abitanti sono stati sfollati forzatamente"

"Gaza è in rovina. Quasi tutti gli abitanti sono stati sfollati forzatamente negli ultimi due anni. I palestinesi di Gaza sono stati costretti a rifugiarsi in un'area che rappresenta meno del 14% del territorio, in zone non sicure e prive di servizi di base. o un rifugio - ha aggiunto - Un'ulteriore espansione delle operazioni militari peggiorerà ulteriormente queste condizioni".

13 ore fa
Intellettuali svizzeri chiedono al Consiglio federale più fermezza con Israele
La missiva è stata diffusa domenica dall'avvocato zurighese Marcel Bosonnet, che in passato ha rappresentato, tra gli altri, l'informatico e attivista statunitense Edward Snowden, naturalizzato russo.

Diverse personalità svizzere di spicco del mondo dell'arte e della scienza chiedono al Consiglio federale, in una lettera aperta, di adottare una linea più dura nei confronti del governo israeliano per proteggere la popolazione nei territori palestinesi occupati. La missiva è stata diffusa domenica dall'avvocato zurighese Marcel Bosonnet, che in passato ha rappresentato, tra gli altri, l'informatico e attivista statunitense Edward Snowden, naturalizzato russo.

I firmatari

Tra i firmatari figurano gli scrittori Peter Stamm, Pedro Lenz e Martin R. Dean, la scrittrice Melinda Nadj Aboniji, le storiche Svenja Goltermann ed Elisabeth Joris e l'attivista per la pace Jochi Weil. Il primo firmatario è l'organizzazione "Jüdische Stimme für Demokratie und Gerechtigkeit in Israel/Palästina" ("Voce ebraica per la democrazia e la giustizia in Israele/Palestina").

Le richieste

Tra le altre cose, i firmatari chiedono un embargo sulle armi contro Israele, il divieto di importazione di merci dagli insediamenti israeliani in Cisgiordania e sanzioni contro alti dignitari israeliani.

Il pericolo di un genocidio

Nella lettera aperta si ricorda che nel gennaio 2024 la Corte internazionale di giustizia ha constatato che nella Striscia di Gaza incombe il pericolo di un genocidio. Secondo la Convenzione delle Nazioni Unite sulla prevenzione e la repressione del delitto di genocidio, in casi simili tutti gli Stati contraenti sono tenuti ad adottare misure preventive. La Svizzera vi ha aderito nel 2000.

Il precedente

Già a fine di maggio, circa 400 scrittori britannici e irlandesi e circa 300 autori francofoni avevano chiesto in appelli pubblici un cessate il fuoco nella Striscia di Gaza. In tale occasione avevano accusato Israele di commettere un genocidio nei territori palestinesi. Il governo israeliano respinge con forza questa accusa.

18 ore fa
Famiglie di ostaggi indicono sciopero generale
È quanto riferisce il quotidiano in linea The Times of Israel. Lo sciopero avverrà domenica prossima.

In Israele gruppi che rappresentano le famiglie degli ostaggi detenuti a Gaza, dei soldati uccisi e delle vittime del massacro del movimento islamista Hamas del 7 ottobre 2023 indicono uno sciopero generale per domenica prossima, contro la guerra e il piano del governo di conquistare Gaza City. "Domenica prossima ci fermeremo tutti e diremo: 'Basta, fermate la guerra, restituite gli ostaggi'. Spetta a noi farlo", afferma in una conferenza stampa a Tel Aviv Reut Recht-Edri, il cui figlio Ido Edri è stato assassinato da Hamas al festival musicale Nova 22 mesi fa. Lo riferisce il quotidiano in linea The Times of Israel.

20 ore fa
Ieri 5 morti per fame, finora deceduti 100 bambini
È quanto affermato dal ministero della sanità di Gaza.

Il ministero della sanità di Gaza, gestito dal movimento islamista Hamas, afferma che nelle ultime 24 ore gli ospedali della Striscia hanno registrato cinque nuovi decessi causati dalla fame e dalla malnutrizione, tra cui due bambini. Il dato, si legge in un comunicato pubblicato sulla piattaforma di messaggistica Telegram, porta il bilancio totale delle vittime della fame e della malnutrizione a 217 dall'inizio delle ostilità, tra cui 100 bambini.

Oggi almeno 17 civili uccisi

Inoltre fonti ospedaliere, sempre da Gaza, affermano che dall'alba di oggi almeno 17 civili sono stati uccisi dal fuoco dell'esercito israeliano in diverse zone della Striscia, riporta l'agenzia di stampa ufficiale dell'Autorità nazionale palestinese Wafa. Tra queste vittime, ci sono undici persone colpite mentre aspettavano gli aiuti umanitari nel centro e nel sud del territorio.

2 giorni fa
Israele: "La presa di Gaza avverrà nel miglior modo possibile"
Lo ha dichiarato il tenente generale dell'Esercito Eyal Zamir, specificando che l'Idf sta lavorando al nuovo piano. "Approfondiremo la pianificazione e ci prepareremo al massimo livello in tutti i suoi aspetti".

Il capo di Stato Maggiore dell'Esercito israeliano (Idf), il tenente generale Eyal Zamir, si è impegnato ieri ad attuare "nel miglior modo possibile" la decisione di Israele di conquistare Gaza City, che ha scatenato forti critiche per il timore che possa aggravare la crisi umanitaria a Gaza e mettere in pericolo la vita degli ostaggi. Lo riporta il Times of Israel. L'Idf "sta lavorando al nuovo piano. Approfondiremo la pianificazione, ci prepareremo al massimo livello in tutti i suoi aspetti e, come sempre, porteremo a termine la missione nel miglior modo possibile", ha affermato Zamir. "Man mano che la guerra si evolve, l'Idf agirà per salvaguardare la vita degli ostaggi, consentire alle forze di riposarsi per rafforzare la resistenza e operare secondo i valori e lo spirito dell'Idf", ha aggiunto il capo di Stato Maggiore dell'Esercito.

Ancora vittime nella Striscia

Nel frattempo, almeno 14 palestinesi, di cui otto in attesa degli aiuti umanitari, sarebbero stati uccisi in seguito agli attacchi israeliani nella Striscia di Gaza dall'alba di oggi. Lo riporta Al Jazeera. Almeno 11 persone sono state uccise e trasportate all'ospedale al-Awda nel nord di Gaza. Di queste, 6 stavano aspettando la distribuzione di cibo vicino al corridoio di Netzarim. Due persone sono state invece uccise e trasportate al complesso medico Nasser da un centro di distribuzione della fondazione GHF nel sud. Una donna è stata uccisa e un'altra persona è rimasta ferita in un attacco aereo israeliano contro un condominio a Khan Younis (sud).

2 giorni fa
Tajani: "Contrari all'occupazione di Gaza da parte di Israele"
Lo ha detto il vicepremier e ministro degli Esteri italiano Antonio Tajani

"Non siamo assolutamente favorevoli all'iniziativa del governo israeliano di occupare Gaza. Bisogna invece giungere al cessate il fuoco e alla liberazione degli ostaggi, ma basta guerra e bombardamenti: troppe vittime civili": lo ha detto il vicepremier e ministro degli Esteri italiano Antonio Tajani all'ANSA a margine di un incontro sul 'Turismo delle radici' a Jenne, in provincia di Roma. Il primo settembre il ministro degli Esteri dell'Anp sarà in visita a Roma, ha ricordato Tajani, e l'Italia, col Qatar e l'Egitto è il Paese che accoglie più palestinesi.

2 giorni fa
Il piano di Israele a Gaza City? "Netanyahu vuole tenersi stretta la sua poltrona"
© Shutterstock
© Shutterstock
Luigi Toninelli, ricercatore presso l'Istituto per gli studi di politica internazionale (Ispi) commenta il piano israeliano di prendere il controllo di Gaza City.

Israele vuole prendere il completo controllo di Gaza City. È questo il piano approvato ieri dal gabinetto politico e di sicurezza israeliano. "Al momento ci aspettiamo un'operazione di terra, ma non sappiamo esattamente cosa accadrà alla popolazione civile che vive a Gaza City", spiega a Ticinonews Luigi Toninelli, ricercatore presso l'Istituto per gli studi di politica internazionale (Ispi). "Si presuppone una nuova catastrofe umanitaria nella già presente catastrofe umanitaria, anche perché crediamo che Israele non abbia particolarmente a cuore la sicurezza della popolazione civile palestinese, non l'ha mai avuta e probabilmente a pagare le spese di questa guerra saranno ancora loro", aggiunge l'esperto.

Il potere degli Usa

Dall'annuncio del piano del primo ministro Benjamin Netanyahu, diversi sono gli appelli internazionali che chiedono a Israele di fare un passo indietro. "Sono destinati a cadere nel vuoto se non ci sarà un cambiamento radicale della politica statunitense nei confronti di Israele. Gli Usa sono l'unico attore che può convincere Netanyahu a smettere di portare avanti questo tipo di operazioni che sempre più persone, anche all'interno di Israele, vendono senza senso".

"Il suo obiettivo è di restare al Governo"

Il vero obiettivo di Benjamin Netanyahu "è restare in Governo", continua Toninelli. "Sa che finché ci sarà la guerra, la poltrona di primo ministro sarà sua. Ha dei processi da affrontare, dovrà rendere conto di quanto successo il 7 ottobre e finché ci sarà la guerra, che fa felici soprattutto gli ultraortodossi e i partiti di estrema destra. Il conflitto serve per risaldare il Governo e tenere lontano una sua possibile caduta".

 

2 giorni fa
Parigi, "Il piano su Gaza peggiora una situazione già catastrofica"
Lo ha detto il ministro degli Esteri francese Jean-Noël Barrot.

La Francia si è unita al coro dei Paesi che hanno condannato "con la massima fermezza" il piano di Israele di occupare Gaza City, sottolineando che rischia di portare a una "impasse assoluta". Il ministero degli Esteri francese ha ribadito "la sua ferma opposizione a qualsiasi piano di occupazione della Striscia e allo sfollamento forzato della sua popolazione". L'occupazione "totale" di Gaza "peggiorerebbe una situazione già catastrofica senza consentire il rilascio degli ostaggi di Hamas, il loro disarmo e la loro resa", ha affermato il ministro degli Esteri francese Jean-Noël Barrot.

2 giorni fa
"Israele pianifica una pulizia etnica a Gaza"
Lo ha affermato il portavoce del ministero degli Esteri iraniano.

Il ministero degli Esteri iraniano ha condannato il piano di Israele su Gaza, accusando lo Stato ebraico di volere "ripulire etnicamente" il territorio palestinese. Il piano annunciato "è un altro chiaro segno della specifica intenzione del regime sionista di ripulire etnicamente Gaza e commettere un genocidio contro i palestinesi", ha dichiarato in una nota il portavoce del ministero degli Esteri iraniano Esmaeil Baqaei.

2 giorni fa
Domani la riunione del Consiglio Onu sul piano di Israele a Gaza
Lo fanno sapere fonti diplomatiche del Palazzo di Vetro.

Il Consiglio di Sicurezza dell'Onu si riunirà domani per discutere del piano israeliano di controllo di Gaza. Lo fanno sapere fonti diplomatiche del Palazzo di Vetro.

2 giorni fa
"La decisione di Israele su Gaza rappresenta una pericolosa escalation"
Lo sostiene il segretario generale dell'Onu Antonio Guterres.

Il segretario generale dell'Onu Antonio Guterres "è profondamente allarmato" dalla decisione del governo israeliano di prendere il controllo di Gaza City, "decisione che segna una pericolosa escalation e rischia di aggravare le già catastrofiche conseguenze per milioni di palestinesi, mettendo ulteriormente a repentaglio altre vite, comprese quelle degli ostaggi". Lo afferma il portavoce in una nota. Guterres ribadisce il suo "urgente appello per un cessate il fuoco permanente, un accesso umanitario senza ostacoli e il rilascio degli ostaggi, esortando con forza Israele a rispettare i suoi obblighi ai sensi del diritto internazionale".

3 giorni fa
"Bisogna fermare il folle piano di Israele"
Lo ha detto l'ambasciatore palestinese all'Onu.

"Ho visto il presidente del Consiglio di Sicurezza sull'annuncio della massiccia operazione militare israeliana a Gaza. Questa escalation va in totale contraddizione con la volontà della comunità internazionale, della legge internazionale, e anche contro la volontà della maggioranza degli israeliani". Lo ha detto l'ambasciatore palestinese all'Onu, Ryad Mansour. "È dovere della comunità internazionale agire. Quando è troppo è troppo, non serve più genocidio, più uccisioni, quello che serve è porre fine alla macchina della guerra e la pace", ha aggiunto: "Il nostro obiettivo è fermare Israele dal portare avanti questo piano folle".

Chiesta una riunione urgente su Gaza

La Palestina ha chiesto una riunione urgente del Consiglio di Sicurezza Onu dopo l'annuncio di Israele della massiccia operazione miliare a Gaza. Lo ha comunicato l'ambasciatore Ryad Mansour, precisando che l'incontro potrebbe tenersi oggi pomeriggio o domani. "Noi vorremmo fosse al più presto ma ovviamente deve essere oggetto di consultazioni", ha spiegato. Nel pomeriggio di oggi, alle 21 svizzere, Mansour ha spiegato che si terrà al Palazzo di Vetro un incontro tra gli ambasciatori del gruppo dei paesi arabi per agire in maniera collettiva.

3 giorni fa
"Gli Usa non riconosceranno la Palestina"
Lo ha detto il vice presidente americano Jd Vance nel suo incontro con il ministro degli Esteri britannico David Lammy.

Sul riconoscimento della Palestina "il Regno Unito prenderà la sua decisione". Lo ha detto il vice presidente americano Jd Vance nel suo incontro con il ministro degli Esteri britannico David Lammy nella sua residenza di campagna, Chevening House, nel Kent. "Gli Stati Uniti non hanno intenzione di riconoscere uno Stato palestinese. Non so neanche cosa significherebbe riconoscere uno Stato palestinese, data la mancanza di un governo funzionante", ha aggiunto.

Hamas e Gaza

Parlando coi giornalisti Vance ha delineato i due obiettivi del presidente Donald Trump rispetto a Gaza: "Vogliamo fare in modo che Hamas non possa più attaccare civili israeliani innocenti e pensiamo che questo debba avvenire attraverso lo sradicamento di Hamas". Per poi aggiungere: "In secondo luogo, il presidente è rimasto molto colpito da queste terribili immagini di una crisi umanitaria a Gaza e vogliamo assicurarci di risolvere il problema". Proprio su questo punto è intervenuto Lammy, sottolineando la "profonda preoccupazione" di Londra per l'emergenza umanitaria in corso, oltre a ricordare che "tutti noi vorremmo vedere la liberazione degli ostaggi" israeliani.

Si è parlato anche di Ucraina

I due hanno anche discusso della guerra in Ucraina in vista di un possibile vertice la prossima settimana tra Trump e il presidente russo Vladimir Putin e della "relazione speciale" tra Londra e Washington. Vance rimarrà a Chevening per tutto il fine settimana mentre la sua famiglia andrà nella zona delle Cotswolds, nell'Inghilterra occidentale, secondo quanto riportato dai media britannici.

3 giorni fa
Von der Leyen, 'Israele riconsideri i suoi piani su Gaza'
Lo scrive su X la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen.

"La decisione del governo israeliano di estendere ulteriormente la sua operazione militare a Gaza deve essere riconsiderata. Allo stesso tempo, è necessario che tutti gli ostaggi, detenuti in condizioni disumane, vengano rilasciati. Inoltre, gli aiuti umanitari devono poter accedere immediatamente e senza ostacoli a Gaza per fornire ciò che è urgentemente necessario sul campo. È necessario un cessate il fuoco immediato". Lo scrive su X la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen.

3 giorni fa
Il Belgio convoca l'ambasciatore israeliano su Gaza
La decisione è stata presa "in risposta all'annuncio del governo israeliano di voler occupare Gaza".

Il ministro degli Esteri belga, Maxime Prévot, ha convocato l'ambasciatrice israeliana in Belgio, Idit Rosenzweig-Abu, in risposta all'annuncio del governo israeliano di voler occupare Gaza. In una dichiarazione rilasciata all'agenzia di stampa Belga, Prévot ha espresso la "totale disapprovazione" del Belgio per i piani d'occupazione e la prosecuzione "della politica di colonizzazione nei territori palestinesi". "L'obiettivo ora è sostenere con determinazione un cambio di rotta rispetto a queste intenzioni", ha sottolineato.

3 giorni fa
La Svizzera "è preoccupata" per il piano di Israele su Gaza
© Shutterstock
© Shutterstock
La Confederazione riafferma inoltre la sua richiesta per un accesso umanitario immediato e senza ostacoli nella Striscia, per un cessate il fuoco, come pure per il rilascio di tutti gli ostaggi.

Il Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE) ha espresso oggi profonda preoccupazione per il piano militare annunciato da Israele, che si è detto intenzionato a prendere il completo controllo di Gaza City. "L'intensificarsi delle ostilità comporta il rischio di un ulteriore peggioramento della situazione umanitaria, già di per sé catastrofica", hanno dichiarato i servizi di Ignazio Cassis in un messaggio diramato su X. La Svizzera riafferma inoltre la sua richiesta per un accesso umanitario immediato e senza ostacoli nella Striscia, per un cessate il fuoco, come pure per il rilascio di tutti gli ostaggi, prosegue la nota del DFAE, che ribadisce l'importanza della ripresa di un processo politico finalizzato a una soluzione a due Stati, in cui entrambi le parti possano coesistere pacificamente e in sicurezza, entro confini riconosciuti a livello internazionale.

L'operazione annunciata

A 22 mesi dall'inizio delle ostilità tra Israele e Hamas, oggi la leadership dello Stato ebraico ha dichiarato di voler intensificare ulteriormente i combattimenti con l'obiettivo di conquistare Gaza City. Il gabinetto di sicurezza ha approvato dopo dieci ore di discussione la proposta del primo ministro Benyamin Netanyahu. Dall'inizio della guerra il 7 ottobre 2023, l'esercito israeliano (IDF) ha evitato di entrare in buona parte dell'area della città. L'operazione richiederà l'evacuazione dell'area in cui attualmente vivono pressoché un milione di persone. Secondo quanto riferito dall'ufficio del primo ministro, il gabinetto di sicurezza dello Stato ebraico ha adottato a larga maggioranza i cinque principi per la fine della guerra, ovvero: lo smantellamento dell'arsenale di Hamas, il ritorno di tutti gli ostaggi - vivi o deceduti -, la completa smilitarizzazione della Striscia, il controllo della sicurezza da parte di Israele su Gaza, e l'istituzione di un'amministrazione civile alternativa che non sia né Hamas né l'Autorità Palestinese.

CARICA ALTRI
I tag di questo articolo