
Quattro iracheni oggi sono stati condannati a morte da un tribunale di Baghdad che li ha giudicati colpevoli della rapina del 28 luglio scorso alla banca Rafidayn, in cui otto agenti che erano di guardia nell'edificio vennero brutalmente assassinati. "Il tribunale penale di al-Rasafa ha condannato oggi alla pena capitale i quattro imputati per il caso della rapina", ha reso noto il giudice Abdulsattar al-Birqadar, citato dall'agenzia Aswat al-Iraq, secondo cui, allo stesso tempo, "un quinto imputato è stato prosciolto per mancanza di prove". Il "bottino" della rapina alla banca Rafidayn, nel centro di Baghdad, è stato uno dei più ingenti della storia recente dell'Iraq, con circa quattro milioni di dollari trafugati, e poi recuperati. Un commando di sette rapinatori, due dei quali sono ancora latitanti, fece irruzione nella filiale della banca, uccidendo poi con un colpo di pistola alla nuca le otto guardie giurate. Alcuni giorni dopo, il ministero degli interni affermò che il cervello della rapina era un ex ufficiale della guardia repubblicana di Saddam Hussein, Jaafar Shkaya al-Tamimi, uno dei due latitanti. Altre fonti avevano invece affermato che il "colpo" era riconducibile a una delle guardie del corpo del vice presidente sciita Abdel Adel Mahdi. ATS
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