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Iran, rilasciati cittadini GB Zaghari-Ratcliffe e Ashouri
Immagine Shutterstock
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Keystone-ats
3 anni fa
Entrambi sono in partenza dall'aeroporto di Teheran, ha riferito l'agenzia britannica Pa dopo la prima informazione diffusa dalla deputata laburista Tulip Siddiq

Le autorità iraniane hanno ordinato il rilascio di due cittadini anglo-iraniani, Nazanin Zaghari-Ratcliffe, una dipendente della fondazione Thomson Reuters, e Anousheh Ashouri, titolare di un'azienda del settore costruzioni, a lungo detenuti nel paese con l'accusa di spionaggio. Ne dà notizia l'emittente britannica Sky News citando il loro legale.

In partenza da Teheran
Entrambi sono in partenza dall'aeroporto di Teheran, ha riferito l'agenzia britannica Pa dopo la prima informazione diffusa dalla deputata laburista Tulip Siddiq: rappresentante del collegio elettorale inglese in cui risiede la famiglia di Zaghari-Ratcliffe. Da anni in prima fila al fianco del marito di Nazanin, Richard Ratcliffe, Siddiq si è profilata nella battaglia per riportare a casa sua moglie.

Simbolo fra i detentori di doppio passaporto
Dipendente della fondazione Thomson Reuters, Nazanin Zaghari-Ratcliffe, che è attesa nel Regno Unito anche dalla figlia Gabriella, è divenuta in questi anni una figura simbolo fra le persone di doppio passaporto trattenute in Iran. Arrestata nel 2016, mentre era in visita ai genitori nel Paese di origine, era stata accusata e poi condannata nella Repubblica islamica per “spionaggio”: accusa sempre respinta e ritenuta dalla famiglia come da diversi osservatori alla stregua di un pretesto per regolare vecchi conti di Teheran con Londra. A pena scontata era arrivata quindi una seconda imputazione, altrettanto contestata, per “propaganda ostile”.

Soluzione dopo lunghi negoziati
La soluzione si consuma adesso sullo sfondo di lunghi negoziati formali e informali condotti dal Foreign Office (incluso sulla restituzione di una somma di denaro reclamata dal governo iraniano da decenni a causa della mancata consegna dopo la rivoluzione khomeinista di fine anni '70 di una fornitura di carri armati britannici precedentemente pagati) oltre che dei recenti sviluppi positivi dei colloqui sull'accordo nucleare tra Iran e comunità internazionale. La vicenda è stata seguita negli ultimi tempi direttamente dalla ministra degli esteri britannica, Liz Truss, e dal premier Boris Johnson, che - a margine di una visita negli Emirati e in Arabia Saudita - aveva evitato nelle scorse ore qualunque annuncio ufficiale prematuro dopo i segnali incoraggianti di ieri, ma si era detto convinto che un epilogo finalmente positivo dell'odissea di Nazanin potesse essere in effetti in dirittura d'arrivo.

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