Australia
In viaggio da Los Angeles a Melbourne con 21kg di cocaina. 22enne svizzero condannato
© Australian Federal Police
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Un 22enne ginevrino è stato condannato in Australia per aver trasportato 21 chili di cocaina in valigia: rischiava l’ergastolo, ma sconterà almeno quattro anni e dieci mesi di carcere.

Un cittadino svizzero di 22 anni è stato condannato in Australia a otto anni e otto mesi di reclusione per traffico di droga, di cui almeno quattro anni e dieci mesi da scontare, secondo la decisione del giudice. Il 22enne, originario del Canton Ginevra, rischiava il carcere a vita per aver viaggiato all'inizio di gennaio da Los Angeles (California, USA) a Melbourne (Australia) con una valigia piena di cocaina. Da allora era in detenzione preventiva. Al termine, un giudice valuterà l’eventuale libertà condizionale. Non aveva precedenti penali. La polizia federale australiana lo aveva incriminato per importazione e possesso di una quantità commerciale di cocaina. I 21 kg di polvere bianca trovati nella sua valigia contenevano quasi 15 kg di cocaina pura, pari a 125'000 dosi, per un valore stimato di 4,5 milioni di franchi. Il Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE) è a conoscenza del caso. Il consolato generale svizzero a Sydney è in contatto con il ginevrino e gli fornisce assistenza nell'ambito della protezione consolare, ha indicato oggi il DFAE all'agenzia Keystone-ATS. Per motivi legati alla protezione dei dati e della personalità, i servizi di Ignazio Cassis non possono fornire ulteriori informazioni.

"Un momento di sconsideratezza"

Oltre alla grande quantità di droga, il giudice ha tenuto conto anche di fattori quali l'età dell'imputato. Il fatto che abbia ammesso la sua colpevolezza è percepito come un segno di pentimento. Questa ammissione di colpa ha contribuito a ridurre la durata della pena detentiva, ha spiegato il giudice. In una lettera indirizzata al tribunale, il cittadino svizzero ha parlato di un "momento di sconsideratezza" e ha presentato le sue scuse per il suo comportamento, ha precisato ancora il giudice. Vista la grande quantità di cocaina, superiore alla soglia “commerciale”, il caso è stato considerato grave. Il tribunale ha voluto inviare un messaggio chiaro: “Non ne vale la pena”. Gli undici mesi già trascorsi in detenzione preventiva saranno dedotti dalla pena, e al termine un altro giudice valuterà la possibile libertà condizionale.

Dichiarazioni contraddittorie

Il 22enne ha fornito versioni contraddittorie su quanto accaduto. Inizialmente aveva detto ai doganieri di aver preparato lui stesso la valigia e di conoscerne il contenuto, poi ha affermato che il bagaglio non gli apparteneva e che gli era stato consegnato da uno sconosciuto a Los Angeles. Secondo le sue dichiarazioni alla polizia federale australiana, credeva fosse meglio sapere il meno possibile e pensava che la valigia contenesse orologi contraffatti. Solo in Australia avrebbe scoperto che trasportava cocaina, spaventandosi. Il giovane ha raccontato di essere stato contattato in Svizzera da un uomo che gli aveva promesso voli e alloggio in cambio del trasporto e di 4'000 dollari (circa 3'200 franchi). Inoltre, gli sarebbe stato assicurato che non avrebbe corso alcun rischio una volta atterrato in Australia. Il giudice ha sottolineato che non è chiaro quale reale vantaggio avrebbe ottenuto. Il tribunale ha riconosciuto il suo ruolo marginale, come semplice corriere all’interno di una rete internazionale di narcotraffico, ma ha ribadito che simili organizzazioni funzionano solo grazie a chi accetta di trasportare la droga.