Estero
In Svizzera “liberi tutti”, ma non siamo i soli
Immagine Shutterstock
Immagine Shutterstock
Lara Sargenti
2 anni fa
Alcuni paesi europei hanno già abbandonato strategie restrittive o stanno andando verso allentamenti in relazione al coronavirus. I più cauti restano Germania e Italia. Ecco cosa succede negli altri paesi

Dal 17 febbraio in Svizzera sono saltate la maggior parte delle restrizioni e se in molti puntano il dito contro la politica del “liberi tutti”, il nostro non è il solo paese europeo ad abbandonare strategie restrittive. Ecco una breve panoramica di quel che succede in Europa.

Olanda e Austria
L’Olanda da oggi abolisce coprifuoco serale e restrizioni per bar, ristoranti, stadi e teatri, e fra una decina di giorni, il 25 febbraio, abrogherà anche le mascherine. Il covid pass resterà invece in vigore in determinati ambiti. La data clou per l’Austria è invece il 5 marzo quando salteranno tutte le misure e verrà mantenuta solo la mascherina in alcune aree (supermercati, posta, banche, farmacie, ecc) e sui mezzi pubblici.

Belgio e Lussemburgo
Distensione anche per Belgio e Lussemburgo, dove da oggi si potrà tornare in discoteca. In Belgio vengono revocate le restrizioni sull’orario di chiusura e il numero di persone ai tavoli in bar e ristoranti. I bambini sotto i 12 anni non dovranno più indossare la mascherina a scuola e il telelavoro è solo raccomandato. Si possono inoltre organizzare concerti e non vi sono più tetti massimi di partecipanti per gli eventi all’esterno, né per matrimoni e funerali.

Francia
Smarcamento in anticipo per la Francia, che già lo scorso 2 febbraio aveva revocato le mascherine all’aperto e il telelavoro. Ma i veri allentamenti avverranno il 28 febbraio quando Parigi revocherà l’obbligo di mascherine al chiuso per i vaccinati, e poi a metà marzo con l’attesa la revoca per tutti delle mascherine al chiuso e sui mezzi pubblici.

Regno Unito
Imbattibile, per tempistiche, il Regno Unito dove la revoca di green pass e l’uso delle mascherine è scattato a metà gennaio. Ma non è tutto: Boris Johnson ha annunciato per il 21 febbraio nuovi allentamenti, come la fine dell’isolamento dei positivi. In quella data il premier presenterà la strategia del governo per convivere con il coronavirus, da trattare in futuro come una endemia.

Germania
Piu cauta la Germania che riaprirà in più tappe a partire dal 20 marzo, con stop graduale alle restrizioni per gli assembramenti privati, negozi, ristoranti e alberghi per poi spingere sull’acceleratore con la revoca delle “misure protettive più stringenti”. Il requisito della mascherina dovrebbe rimanere in vigore.

I paesi scandinavi
Avanti nella revoca delle restrizioni anche i Paesi scandinavi. La Danimarca è stata tra i primi paesi ad abolire le misure anti-Covid, in virtù del fatto che il coronavirus non sarebbe più una “malattia socialmente critica”. Il primo febbraio sono quindi caduti l’obbligo della mascherina sui mezzi pubblici e nei luoghi al chiuso, così come il pass per entrare nelle discoteche, caffè e ristoranti. Le autorità continuano comunque a raccomandare l’uso della mascherina negli ospedali, nelle strutture sanitarie e nelle case di cura. Sulla stessa linea la Svezia che il 9 febbraio ha tolto la maggior parte delle restrizioni, con bar e ristoranti che sono tornati agli orari normali, senza la necessità di dover presentare il certificato covid. Anche la Norvegia ha abolito il 12 febbraio tutte le restrizioni, compreso il distanziamento, le mascherine e l’obbligo d’isolamento dei positivi (quest’ultimo diventa una semplice raccomandazione). La Finlandia ha invece deciso di rimuovere gradualmente le principali restrizioni a partire dal 14 febbraio, per arrivare a un allentamento completo entro il 1° marzo.

Spagna e Italia
Il viaggio si chiude al sud: la Spagna già l’8 febbraio ha abolito le mascherine all’esterno e le discoteche hanno riaperto senza limite di orario né obbligo di green pass. Linea dura, dunque, solo per l’Italia dove gli allentamenti non paiono all’ordine del giorno. Per ora è caduto solo l’obbligo delle mascherine all’aperto (dall’11 febbraio), mentre il mezzo di protezione resta obbligatorio al chiuso fino al 31 marzo. Data entro la quale varrà ancora lo stato d’emergenza, come previsto dall’ordinanza firmata dal ministro della salute Roberto Speranza.

© Ticinonews.ch - Riproduzione riservata