
Al grido di 'Traidor, dimision!' (traditore, dimettiti!), migliaia di persone sono scese in piazza oggi a Madrid per esigere le dimissioni del premier Pedro Sanchez e del governo e la convocazione di elezioni anticipate. La protesta, convocata dalla piattaforma 'Per la Spagna Costituzionale', che associa un centinaio di organizzazioni conservatrici mobilitate contro quella che reputano una "deriva" dell'esecutivo e "una minaccia alla democrazia e allo Stato di diritto", si è snodata lungo il centrale Paseo de la Castellana, fino a Plaza Colon.
Alla manifestazione, indetta dopo l'ultima crisi provocata dal blackout dello scorso 28 aprile, hanno preso parte numerosi dirigenti del conservatore Partito Popolare e della forza dell'ultradestra Vox, ma non i leader, rispettivamente Alberto Nunez Feijoo e Santiago Abascal. "Il governo non è all'altezza del Paese e dovrebbe dimettersi subito, rinunciare all'azione di governo convocare le urne e lasciare che siano gli spagnoli a decidere il futuro della Spagna", ha dichiarato il portavoce dei popolari al Congresso spagnolo, Miguel Tellado.
Mentre Marcos de Quinto, ex dirigente del partito costituzionalista Ciudadanos e uno dei promotori della piattaforma, dal palco ha fatto appello a "resistere" contro il governo di Sanchez, che "ci ha portato più insicurezza nelle strade". E ha criticato "la politica ambientale" dell'esecutivo, che a suo dire "distrugge quello che serve, come le dighe e le centrali nucleari". Tra le bandiere spagnole costituzionali sventolavano anche quelle pre-costituzionali, dell'epoca franchista.