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In Italia i prezzi degli alimentari hanno visto un +30% rispetto al 2019
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Keystone-ats
2 giorni fa
Nel confronto europeo, tuttavia, la dinamica al rialzo registrata in Italia "appare sensibilmente più contenuta sia rispetto alla media UE27 (+39,2%) sia, tra gli altri principali paesi, rispetto a Germania (+40,3%) e Spagna (+38,2%); nello stesso periodo l'aumento in Francia è stato invece relativamente minore (+27,5%)".

Gli alimentari costano oggi in Italia quasi un terzo in più del 2019. È quanto sottolinea l'Istituto nazionale di statistica (Istat) in una nota sull'andamento dell'economia della penisola pubblicata oggi, evidenziando che l'aumento è comunque inferiore alla media dell'Unione europea. "In conseguenza della forte impennata registrata tra la fine del 2021 e i primi mesi del 2023 e al successivo perdurare di una significativa, seppure più moderata, tendenza alla crescita (fenomeni che hanno riguardato l'intera Europa), i prezzi al consumo (indice armonizzato) dei beni alimentari (cibo e bevande non alcoliche) risultano in Italia avere raggiunto a luglio 2025 (ultimo dato disponibile) un livello più elevato del 30,1% rispetto a quello medio del 2019", si legge nel documeto.

Confronto europeo

Nel confronto europeo, tuttavia, la dinamica al rialzo registrata in Italia "appare sensibilmente più contenuta sia rispetto alla media UE27 (+39,2%) sia, tra gli altri principali paesi, rispetto a Germania (+40,3%) e Spagna (+38,2%); nello stesso periodo l'aumento in Francia è stato invece relativamente minore (+27,5%)". La forte dinamica dei prezzi dei beni alimentari, che rappresentano l'88,5% del totale dei beni inclusi nel carrello della spesa (che comprende beni alimentari e beni per la cura della casa e della persona), ha condizionato l'andamento di questo indice, le cui variazioni tendenziali sono passate dal 3,2% di luglio al 3,5% in agosto. Si è così ulteriormente ampliato il differenziale d'inflazione tra il carrello della spesa e l'indice complessivo, quest'ultimo influenzato anche dalla dinamica degli energetici: dai 2 decimi di punto a marzo 2025 a 1,9 punti percentuali in agosto.