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In Algeria torna l'esecuzione della pena di morte dopo 32 anni
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Keystone-ats
11 ore fa
In Algeria, le autorità hanno annunciato il ritorno della pena di morte per reati gravi come rapimento di minori e spaccio di droga nelle scuole, sospesa dal 1993.

In Algeria, le autorità giudiziarie hanno annunciato il prossimo ritorno all'applicazione della pena di morte, sospesa dal 1993, per alcuni reati considerati particolarmente gravi, tra cui il rapimento e l'uccisione di minori e lo spaccio di droga e sostanze psicotrope nelle scuole. Ad annunciarlo è stato il procuratore generale di Béjaïa, Mustapha Semati, durante l'apertura dell'anno giudiziario, ricordando che il presidente Abdelmadjid Tebboune si era impegnato la settimana scorsa, durante una cerimonia alla Corte Suprema, a reintrodurre la misura.

Il ripristino

Il Parlamento algerino aveva già approvato a luglio due leggi che consentono di ripristinare la pena capitale per tali crimini, dopo l'aumento di episodi di violenza e indignazione popolare per recenti casi di minori rapiti e uccisi. Il Paese nordafricano aveva sospeso l'esecuzione delle condanne a morte dal 1993, quando furono giustiziati i membri di un gruppo islamista armato accusati dell'attentato all'aeroporto del 1992, in circostanze ancora controverse. Da allora, pur continuando a emettere condanne per terrorismo e altri reati gravi, il Paese non ha più proceduto con le esecuzioni, mentre una parte del movimento per i diritti umani chiede da anni l'abolizione definitiva della pena capitale.