
Il presidente statunitense Donald Trump ha annunciato sulla sua rete social Truth che farà causa al quotidiano newyorkese Wall Street Journal (Wsj), alla società editrice News Corp e al suo proprietario Rupert Murdoch dopo che il giornale finanziario ha pubblicato la notizia di una sua presunta lettera oscena per i 50 anni del defunto pedofilo Jeffrey Epstein nonostante li avesse avvisati che era un "falso", minacciando un'azione legale. Il Wsj, scrive il tycoon, "si è davvero rivelato essere un 'giornalaccio disgustoso e lurido' e, scrivendo menzogne diffamatorie come questa, dimostra la sua disperazione nel cercare di restare rilevante".
"La stampa deve imparare a essere sincera"
"Il Wall Street Journal e Rupert Murdoch, personalmente, sono stati avvertiti direttamente dal presidente Donald J. Trump - si legge su Truth - che la presunta lettera da loro pubblicata del presidente Trump a Epstein era un falso e che, se l'avessero pubblicata, sarebbero stati citati in giudizio. Il signor Murdoch ha dichiarato che se ne sarebbe occupato ma, ovviamente, non ha avuto il potere di farlo. La direttrice del Wall Street Journal, Emma Tucker, è stata informata direttamente da Karoline Leavitt (la portavoce della Casa Bianca) e dal presidente Trump che la lettera era un falso, ma Emma Tucker non ha voluto sentirlo. Invece, stanno comunque diffondendo una storia falsa, maligna e diffamatoria". "Il presidente Trump - continua in terza persona - farà causa al Wall Street Journal, a NewsCorp e al signor Murdoch a breve. La stampa deve imparare a essere sincera e a non basarsi su fonti che probabilmente non esistono nemmeno."
"Si divulghino i file di Epstein"
"A causa dell'assurda pubblicità data a Jeffrey Epstein, ho chiesto alla ministra della giustizia Pam Bondi di produrre qualsiasi testimonianza pertinente del gran giurì, previa approvazione della Corte. Questa truffa, perpetuata dai democratici, dovrebbe finire, subito!", ha anche annunciato il tycoon su Truth Social. Poco dopo, Bondi ha dichiarato alla rete sociale X che il Dipartimento di giustizia è pronto a chiedere alla corte venerdì di desecretare le trascrizioni della giuria.
"Non ho scritto la lettera"
Inotre, in un'intervista rilasciata allo stesso Wall Street Journal, Trump ha negato di aver scritto la lettera o disegnato l'immagine oscena che compare nell'album per il 50esimo compleanno di Epstein. "Non sono io. È una cosa falsa. È un falso articolo del Wall Street Journal", ha detto. "Non ho mai dipinto un quadro in vita mia. Non disegno quadri di donne. Non è la mia lingua. Non sono le mie parole", ha assicurato.
La presunta lettera
Il Wsj ha rivelato l'esistenza di un presunto album con lettere scritte al defunto finanziere pedofilo per il suo 50esimo compleanno da vari amici, tra cui una attribuita a Trump, oscena come le altre. La missiva conterrebbe diverse righe di testo dattiloscritto incorniciate dalla sagoma di una donna nuda, che sembra disegnata a mano con un pennarello spesso. Un paio di piccoli archi indicano il seno della donna, mentre la firma del futuro presidente è una sinuosa scritta "Donald" sotto la vita. Questa la chiusa: "Buon compleanno e che ogni giorno possa essere un altro meraviglioso segreto". All'interno del contorno della donna nuda c'era un biglietto dattiloscritto che simulava una conversazione immaginaria tra Trump ed Epstein, scritta in terza persona. "Voce fuori campo: nella vita ci deve essere qualcosa di più che avere tutto", iniziava il messaggio. Donald: Sì, c'è, ma non ti dirò di cosa si tratta. Jeffrey: Nemmeno io, perché so di cosa si tratta. Donald: Abbiamo alcune cose in comune, Jeffrey. Jeffrey: A pensarci bene, sì. Donald: Gli enigmi non invecchiano mai, l'hai notato? Jeffrey: In effetti, lo era così chiaro per me l'ultima volta che ti ho visto. Trump: avere un amico è una cosa meravigliosa. Buon compleanno e che ogni giorno possa essere un altro meraviglioso segreto."
L'album
L'album rilegato in pelle fu messo insieme come regalo speciale nel 2003 da Ghislaine Maxwell, poi condannata a 20 anni come complice di Epstein nel traffico sessuale di minorenni. Tra i mittenti delle lettere figurano il miliardario Leslie Wexner, l'avvocato Alan Dershowitz (che lo difese dopo il primo arresto nel 2006), un economista di Harvard ora deceduto. Secondo le persone che hanno esaminato le pagine dell'album, si tratta di documenti esaminati dai funzionari del Dipartimento di giustizia che hanno indagato su Epstein e Maxwell anni fa. Non è chiaro se alcune di queste pagine facciano parte della recente revisione dell'amministrazione Trump, che ha chiuso il caso tra le polemiche. L'esistenza dell'album e il contenuto delle lettere di compleanno non erano stati precedentemente resi noti.