Estero
Il triste declino di MirkOro
Redazione
10 anni fa
Il titolare della catena italiana di compro oro al centro di una maxi-inchiesta. Con il socio portava illegalmente in Svizzera centinaia di migliaia di euro

L’impero di MirkOro, al secolo Mirko Rosa, sta volgendo al termine. Il noto titolare della catena italiana di compro oro è al centro di una maxi-indagine condotta dalla Procura di Busto Arsizio e dalla Guardia di Finanza di Legnano per associazione a delinquere finalizzata alla frode fiscale, al riciclaggio e alla ricettazione. Insieme a Mirko Rosa sono finite in carcere altre 10 persone fra cui il socio ed ex-genero Giacomo De Luca e una ventina di altri indagati. De Luca è stato inchiodato da intercettazioni telefoniche in cui si vantava della propria abilità a portare denaro in Svizzera. Ecco quanto affermato ad un compagno di viaggio: “Mai stato tranquillo come adesso, ma sai che movimenti ho con la Svizzera. Uso sempre la Mercedes perché qua dentro al motore ho un nascondiglio, esco 50mila, 100mila per volta. Ne abbiamo evasi tantissimi.”

Stando agli inquirenti, i soldi nascosti al fisco italiano venivano portati illegalmente in Svizzera e in Spagna grazie ad automobili con vani nascosti. Oltre alle accuse per evasione fiscale, l’inchiesta ha portato alla luce l’attività di ricettazione nei compro oro che accettavano i proventi di furti e rapine. L’oro rimbalzava da un negozio all’altro fino alla sua fusione, rendendo praticamente impossibile rintracciarlo.

Per il fisco italiano MirkOro e il socio erano nullatenenti nonostante ostentassero uno stile di vita vistoso e lussuoso, immortalato anche in molti video che si trovano facilmente in rete. Nel luglio scorso i due, già sotto indagine, si separarono dopo che MirkOro uccise il gatto della compagna di De Luca e picchiò la donna. Ne seguì un vero e proprio putiferio: i due vennero alle mani e De Luca per vendicarsi diede fuoco ad una delle lussuose auto di MirkOro.

Le indagini iniziate nel 2013 continuano. L’inchiesta, come detto, oltre che ai due ex soci in affari si è estesa ad altre venti persone, compreso il padre di Rosa.

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