
Harvard ribadisce la linea dura contro i tagli di Donald Trump. Il presidente dell'antico ateneo americano, Alan Garber, si è detto "perplesso" per le nuove decisioni dell'amministrazione Usa e ha chiesto ad altre università di mostrare "fermezza nella difesa della loro missione al servizio del Paese". Intervistato dalla National Public Radio, Garber si è chiesto il perché delle misure punitive che penalizzano la ricerca: "Tagliare i fondi fa male ad Harvard, ma fa male anche all'intera Nazione, poiché i fondi alla ricerca non sono un dono, sono dollari assegnati per lavori 'giudicati di alta priorità dal governo federale'".
Altre decisioni
Oggi Trump ha ordinato alle agenzie federali di porre fine a tutti i contratti con la prestigiosa università del Massachusetts con un ulteriore taglio di fondi pubblici per 100 milioni di dollari che di fatto recide i restanti legami dell'amministrazione con l'ateneo. Intanto, l'amministrazione del tycoon sta ordinando alle ambasciate e ai consolati americani di sospendere la programmazione delle interviste per gli studenti che chiedono un visto per frequentare corsi in America. Lo riporta Politico citando il "cable" firmato dal segretario di Stato Marco Rubio. Si tratterebbe di un primo passo verso nuove disposizioni che - scrive Politico - prevedranno anche una valutazione dei profili social degli aspiranti candidati. "Con effetto immediato, in vista dell'ampliamento dei controlli e delle verifiche obbligatorie sui social media - si legge nella comunicazione riservata firmata da Rubio - le sezioni consolari non dovranno più prendere appuntamenti per i visti per studenti (F, M e J) fino a quando non saranno emanate ulteriori linee guida che prevediamo per i prossimi giorni".
Controlli già in passato
L'amministrazione Trump aveva già imposto alcuni controlli sui social media, ma principalmente rivolti agli studenti che rientravano negli Stati Uniti e che potevano aver partecipato alle proteste contro la guerra a Gaza. Il "cable" non specifica cosa sarà controllato negli account degli studenti che chiedono il visto. Non è chiaro, ad esempio, se pubblicare la foto di una bandiera palestinese su un account X possa portare ad ulteriori verifiche.