
Il Partito comunista cinese supera la soglia storica dei 100 milioni di iscritti. A fine 2024, i titolari della tradizionale spilletta rossa si sono attestati a 100,27 milioni, quasi 1,09 milioni di unità in più sul 2023, pari al rapporto di un cittadino ogni 14 della Repubblica popolare. L'agenzia Xinhua, alla vigilia del 104esimo anniversario della fondazione del Pcc, ha diffuso il rapporto del Dipartimento organizzazione del Comitato centrale. Il numero di iscritti, come voluto dal presidente Xi Jinping, che è prima di tutto segretario generale del partito, "è in costante crescita con la sua struttura in continuo miglioramento".
I motivi della crescita
La crescita degli iscritti fa leva soprattutto sulle organizzazioni di partito di livello primario "in costante rafforzamento", salite a fine 2024 a quota 5,25 milioni (+74'000 unità annue), nel contesto degli sforzi per "perseguire l'autocontrollo e l'autogoverno, sostenendo lo spirito di riforma e applicando standard rigorosi" per avere quadri e poter "costruire la Cina in un Paese forte e realizzare il rinnovamento nazionale attraverso la modernizzazione cinese". Secondo il rapporto, oltre 2,13 milioni di persone si sono iscritte al Pcc nel 2024, di cui il 52,6% in capo "all'avanguardia della produzione e del lavoro", il 54,4% "in possesso di diplomi di scuola media inferiore o superiore" e l'83,7% con "un'età pari o inferiore ai 35 anni". Circa 57,79 milioni di iscritti al Pcc, pari al 57,6% degli iscritti totali a fine 2024, è in possesso di diploma di scuola media inferiore o superiore (+1,4%). Le donne sono quasi 31 milioni (il 30,9% del totale, +0,5%), mentre gli iscritti della minoranze etniche sono il 7,7%.
Sempre più persone istruite e intellettuali
Il Pcc non è più il partito di operai e contadini (scendono al 33%), proseguendo un trend consolidato. Mentre è in crescita la componente istruita e altamente istruita, con giovani e intellettuali "che aderiscono al partito" come riflesso della modernizzazione cinese.