
È il giorno del Conclave. Da oggi, all'interno della Cappella Sistina, 133 cardinali inizieranno i lavori che porteranno all'elezione del successore di papa Francesco. "Pietro Parolin è il favorito", spiega a Ticinonews Markus Krienke, professore alla Facoltà di Teologia dell’Università della Svizzera italiana, anche perché "essendo il segretario di Stato della Santa Sede sarà al centro dell'attenzione, visto che presiederà il Conclave". Ma anche il cardinale filippino Luis Antonio Tagle, arcivescovo emerito di Manila ha buone possibilità". Tuttavia, "se non si riesce a trovare subito una maggioranza di due terzi dei cardinali favorevoli alla nomina di un candidato, potrebbero entrare in gioco anche Matteo Maria Zuppi, arcivescovo metropolita di Bologna, oppure Anders Arborelius, vescovo di Stoccolma, o quello di Stoccolma, o Philippe Nakellentuba Ouédraogo, arcivescovo emerito di Ouagadougou, in Burkina Faso, Juan Luis Cipriani Thorne, arcivescovo emerito di Lima, in Perù, Fridolin Ambongo Besungu, arcivescovo cattolico della Repubblica Democratica del Congo, ma anche il cardinale Lazzaro You Heung-sik, attuale Prefetto del Dicastero per il Clero".
"Tra venerdì e sabato ci sarà la fumata bianca"
A livello di tempistiche, secondo Krienke il Conclave dovrebbe essere abbastanza breve, questo perché "il pre-conclave è in atto da diversi giorni, quindi i cardinali già si conoscono e credo che siano già state espresse alcune preferenze". Tuttavia, "non è detto che la maggioranza dei due terzi sia già stata stabilita, ma potrebbe esserci un certo consenso per 2-3 candidati". La Chiesa "vuole dimostrare unità, soprattutto in un mondo incerto come quello attuale, anche per questo prima di domenica ci sarà un nuovo Papa, anche perché il procedimento prevede che dopo tre giorni di lavori, quindi sabato, arrivi un giorno di riposo". Ecco perché, secondo l'esperto, "sabato potrebbe arrivare una fumata bianca, ma forse già venerdì".
Le sfide per il nuovo papa
Il successore di Papa Francesco "dovrà riuscire a comunicare la fede anche nelle zone di crisi del mondo, ad esempio nel Sudamerica, dove il cattolicesimo è sotto pressione". In altre parole, "dovrà portare la fede, magari anche tralasciando alcuni dogmi morali o di procedura della chiesa, che oggi non vengono più capiti". Il prossimo "dovrà essere un Papa in grado di comunicare, dovrà avere la spinta carismatica di Bergoglio, ma stare anche attento alla curia e alle istituzioni, così come al rapporto tra lo stesso papa e la curia".