
Il New York Times cambia rotta e d'ora in poi i suoi 'food critic' non saranno più anonimi. "Basta con i travestimenti, le voci alterate, i volti sfocati nelle foto", proclama il quotidiano annunciando la rivoluzione in un video che presenta in carne ed ossa e con nomi e cognomi Tejal Rao e Ligaya Mishan, le nuove esperte gastronomiche che raccoglieranno il testimone da Pete Wells, il predecessore che l'anno scorso aveva lasciato l'incarico per non lasciarci la pelle.
Colpa anche di Internet
Tejal e Ligaya non cercheranno di nascondere la propria identità in pubblico "perché internet ha reso quasi impossibili simili sotterfugi", ha spiegato il Times. In passato l'anonimato era richiesto per evitare trattamenti speciali nei ristoranti, anche se, come ha confermato Wells, un locale a caccia di critici riesce quasi sempre a individuarli nella sala. "Amo l'idea di non dover giocare con l'anonimato", ha detto Tejan che tuttavia userà una serie di pseudonimi per fare le prenotazioni. Per decenni il critico dei ristoranti del Times si era concentrato sulla scena di New York: con abbonati in ogni stato degli Usa e grandi ristoranti in ciascuno di essi, il raddoppio della posizione servirà a coprire l'intero territorio degli Stati Uniti con approfondimenti sui migliori menu' offerti a Los Angeles, Chicago, San Francisco, Filadelfia e Austin.
Anonimato abbandonato già da molte testate
Molti critici di altre testate hanno già abbandonato l'anonimato. Al Times il cambiamento allarga le possibilità con Rao e Mishan che appariranno in video sul sito per parlare del loro lavoro e dei ristoranti che hanno ricevuto il loro imprimatur: "Il pubblico vuole sapere chi sta dietro ai consigli, associare i volti ai nomi, farsi un'idea dei gusti e della personalità dei critici. Speriamo con i video di portare un nuovo livello di trasparenza e immediatezza", ha spiegato il quotidiano. La doppia nomina chiude un buco di un anno alle pagine food del Times: Wells aveva lasciato lo scorso luglio dopo 12 anni passati a far venire ai lettori l'acquolina in bocca. "Ne va della mia salute", aveva detto annunciando la decisione di rimettere forchetta e coltello nel cassetto dopo che le analisi mediche avevano destato preoccupazione. Wells se ne era andato citando l'ex collega del Times, Adam Platt, che a sua volta aveva lasciato nel 2022 dopo 24 anni: "Il nostro e' il lavoro meno sano del mondo e ne sento ancora gli effetti", aveva confidato, elencando una serie di "malattie professionali" come la gotta, l'ipertensione, il colesterolo alto e il diabete.