
Il governo di Sébastien Lecornu ha superato entrambe le mozioni di sfiducia presentate all’Assemblea nazionale, ma il primo scrutinio si è rivelato più serrato del previsto. La mozione presentata da La France Insoumise (LFI) di Jean-Luc Mélenchon, sostenuta anche da Verdi, comunisti e dall’estrema destra del Rassemblement National e del partito di Eric Ciotti, è stata respinta con 271 voti a favore, ben al di sotto della soglia dei 289 necessari. Tuttavia, secondo i calcoli della vigilia, la maggioranza avrebbe dovuto disporre di un margine più ampio, pari a 24 voti. In realtà, i voti contrari al governo sono stati sette in più del previsto, probabilmente grazie anche al sostegno di cinque deputati socialisti d’Oltremare che avevano annunciato la loro intenzione di votare contro l’esecutivo. Alla fine, Lecornu si è salvato con 18 voti di scarto.
Seconda mozione
Molto meno tesa la seconda votazione, riguardante la mozione presentata dal partito di Marine Le Pen. Nessuna forza di sinistra l’ha sostenuta, e l’iniziativa è stata respinta nettamente con soli 144 voti favorevoli, frutto dei 139 deputati del Rassemblement National e di appena cinque altri deputati. Con il doppio scoglio superato, il governo Lecornu 2 resta in carica, ma la tenuta della maggioranza appare più fragile di quanto previsto, segnalando possibili nuove turbolenze politiche a Parigi nei prossimi mesi.