
Continua la battaglia del governatore della Florida, Ron DeSantis, contro la Disney. Dopo le polemiche per la legge anti-gay, l’ultraconservatore ha chiesto al parlamento dello Stato di approvare una legge che tolga al gigante dell’intrattenimento lo statuto speciale che gli permette di operare come un “governo locale” nel parco a tema di Orlando. Lo riporta la Cnn.
La controversia
In base ad un accordo del 1967, Disney gestisce un'area di circa 100 chilometri quadrati in modo indipendente, occupandosi di tutti i servizi pubblici, inclusa la raccolta della spazzatura, e riscuotendo anche le tasse. La disputa tra Disney e il governatore repubblicano è iniziata dopo il varo della controversa legge, ribattezzata dai critici 'Don't say gay', che vieta l'insegnamento dell'educazione sessuale o identità di genere nelle scuole. L’amministratore delegato della compagnia Bob Chapek, se pure dopo settimane di polemiche e le critiche da parte dei dipendenti Lgbtq+ che gli rimproveravano di non aver agito subito, ha attaccato la misura e ritirato tutte le donazioni ai repubblicani in Florida. DeSantis ha ribattuto accusando Disney di essere “disonesta” e annunciando che la sua amministrazione avrebbe ritirato tutti i privilegi della compagnia.
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