Palermo
Il comandante del Bayesian: "Ero certo che non sarebbe affondato"
© Vigili del fuoco
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Keystone-ats
2 giorni fa
"Non mi era mai successo nulla di simile in tutta la carriera", ha detto agli investigatori nel corso dell'interrogatorio James Cutfield, il comandante dello yacht che è poi stato indagato per naufragio e omicidio colposo plurimo insieme all'ufficiale di macchina Tim Parker Eaton e al marinaio inglese Matthew Griffiths.

I passeggeri del Bayesian, lo yacht affondato un anno fa nelle acque di Porticello (località situata tra situato tra Palermo e Cefalù, in Sicilia), erano certi che il veliero del magnate Mike Lynch non sarebbe mai colato a picco. Della stessa idea era anche l'imprenditore britannico del settore della cibersicurezza che, la notte del disastro, era rimasto a dormire nonostante la moglie, Angela Bacaras, fosse salita in coperta per vedere cosa stesse succedendo, allarmata da un brusco movimento della nave. È quanto emerge dagli interrogatori dei superstiti del naufragio sentiti dagli inquirenti durante i giorni successivi alla tragedia costata la vita a sette persone. "Non mi era mai successo nulla di simile in tutta la carriera", ha detto agli investigatori nel corso dell'interrogatorio James Cutfield, il comandante dello yacht che è poi stato indagato per naufragio e omicidio colposo plurimo insieme all'ufficiale di macchina Tim Parker Eaton e al marinaio inglese Matthew Griffiths.

Portelloni chiusi

Il comandante ha ribadito che dopo aver mangiato sul ponte superiore, tutti i portelloni della nave erano stati chiusi e l'aria condizionata era accesa. "Era chiuso anche il portellone che porta alla sala macchine", ha ribadito, guardando la planimetria dello yacht. Nessun allarme ci sarebbe stato dunque fin quando il vento ha iniziato a soffiare a 30 nodi (55,6 km/h). C'è stato allora un movimento dell'imbarcazione che ha svegliato gli ospiti, compresi il magnate britannico, che però poi è rimasto a dormire, e la moglie, che è salita per vedere cosa stesse succedendo.

Poco tempo prima dell'affondamento

Secondo i superstiti sarebbe passato poco tempo da quando il veliero è stato spinto dal vento a 45 gradi e poi a 90. Ma anche allora, il comandante Cutfield era certo che la nave non sarebbe affondata. "Pensavo che non potesse accadere - ha detto il comandante agli inquirenti - ma forse il vento ha spinto lo yacht più in profondità. La nave è affondata in sette minuti. All'interno c'era un sistema di registrazione con un circuito chiuso, non c'era una scatola nera". "Angela ha svegliato Mike - ha concluso il comandante - attorno alle 4.00 e gli ha chiesto che ore fossero. Lui è rimasto nella cabina a dormire con la maschera di ossigeno. La figlia Hannah era nella cabina della tata".