
Per il quarto giorno consecutivo l’aviazione militare russa ha condotto intensi pattugliamenti aerei nel nord della Siria al confine con la Turchia. Lo riferisce l’Osservatorio nazionale per i diritti umani in Siria, secondo cui l’attività aerea russa si inserisce nel meccanismo di coordinamento in piedi da quattro anni tra Mosca e Ankara nel quadro della spartizione delle aree di influenza nel nord della Siria.
Minacce per una nuova operazione militare
I pattugliamenti aerei odierni avvengono in corrispondenza con l’invio nelle ultime ore, da parte del governo centrale di Damasco, sostenuto da Mosca, di rinforzi militari governativi nell’avamposto di Ayn Issa, nel nord del paese al confine con la Turchia. Da circa due mesi le autorità turche minacciano una nuova massiccia operazione militare nel nord della Siria contro postazioni del Partito dei lavoratori curdi (Pkk).
Già presente nell’area
Il Pkk guida da dieci anni una coalizione di forze curde e arabe, sostenuta dagli Stati Uniti e che controlla ampie regioni del nord-est siriano, ricche di risorse energetiche, al confine con Turchia e Iraq. Nell’ottobre del 2019, la Turchia - già presente militarmente nel nord-ovest della Siria - aveva condotto col placet di Mosca e di Washington una operazione militare nel nord-est stabilendo un’area di controllo in territorio siriano tra Tall Abyad e Ras al Ayn.
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