
Ci sarebbe una giovane svizzera, forse originaria di Zurigo, ma probabilmente oggi residente in Italia, tra gli oltre 25 dispersi dopo la tragedia accorsa all'hotel Rigopiano di Farindola, in Abruzzo, letteralmente spazzato via dalla valanga di neve, rocce, alberi che si è staccata ieri pomeriggio dalla montagna. Lo scrive il Giornale del Popolo, citando il sito de La Stampa che riporta tutti i nomi delle persone nel registro della struttura: "Giorgia Galassi, 22 anni, Svizzera", si legge.
All'interno dell'albergo, secondo l'assessore alla Protezione civile dell'Abruzzo, c'erano probabilmente 35 persone, anche se in Questura erano registrati ufficialmente solo 22 turisti, tra i quali 4 bambini, e 7 dipendenti. Quattro cadaveri sono già stati recuperati per ora da sotto la neve che copre quello che resta della struttura, mentre due persone sono state tratte in salvo.
In attesa dello spazzaneve per lasciare l'hotel
Alcuni degli ospiti dell'albergo avevano protratto il soggiorno per colpa del maltempo. Dopo le quattro forti scosse di terremoto della giornata, tutte sopra magnitudo 5, avevano chiamato lo spazzaneve per lasciare l'hotel. L'appuntamento era per le 15, poi però era stato ritardato alle 19. Troppo tardi, perché sarebbe stato a metà pomeriggio che la valanga si è staccata travolgendo tutto quello che incontrava sul suo cammino per un fronte di 300 metri, come dimostrano le terribili immagini prese dall'alto, diffuse dai Vigili del fuoco.
"Lì sotto ci sono mia moglie e i miei figli"
Uno dei superstiti, un 38enne, in ospedale a Pescara, piange: "Lì sotto ci sono mia moglie e i miei due figli. Io sono salvo solo perché ero andato a prendere una cosa in macchina". Di certo, c'erano anche una famiglia di Osimo (Ancona) con un bimbo di 7 anni, una coppia di fidanzati di Castignano, in provincia di Ascoli Piceno e un 33enne ternano che lavorava nel ristorante. I cani dei Vigili del fuoco che perlustrano l'area da stamattina non hanno rilevato presenze. A 24 ore dalla tragedia, trascorse al gelo e sotto una nevicata infinita, si dispera di trovare persone vive.
Un'enorme colata di detriti
"Ci sono tonnellate di neve, alberi sradicati e detriti che hanno sommerso l'area dove si trovava l'albergo. Materassi trascinati a valle per centinaia di metri". È lo scenario che descrivono i soccorritori. Il geologo Gian Gabriele Ori, dell'università di Chieti, parla di un'enorme "colata di detriti. Un fenomeno raro, che ha acquisito forza e velocità notevoli sotto la pressione della neve, dalla debolezza del terreno. Il terremoto lo ha innescato, come una miccia".
Gli uomini del Soccorso alpino e della Guardia di Finanza sono arrivati fino ai 1'200 metri di altitudine della Spa a quattro stelle con sci e le pelli di foca, i Vigili del fuoco, a piedi, hanno portato il gasolio necessario a far funzionare la turbina che doveva liberare la strada dalla neve. Un'odissea durata un'interna notte per percorrere i circa 10 chilometri di strada sommersa da tre metri di neve che separano la struttura dal bivio di Rigopiano.
Indagine per omicidio colposo
La Procura di Pescara ha aperto un'indagine per omicidio colposo. L'Hotel Rigopiano era gestito dalla società Gran Sasso Resort, a cui lo aveva ceduto, a seguito del fallimento, la società Del Rosso Srl dei cugini Marco e Roberto Del Rosso, ex gestori della struttura. La storia della struttura e della Del Rosso, negli anni scorsi, fu segnata anche da un processo per presunto abuso edilizio conclusosi con un'assoluzione a novembre, tanto che in paese e lungo la strada che porta all'hotel comparvero dei manifesti - tuttora visibili - in cui oltre agli auguri di buon Natale e felice 2017, si scriveva a chiare lettere 'Hotel Rigopiano: assolti con formula piena'.
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