
I jet israeliani tornano a bombardare in modo diffuso e massiccio la Striscia di Gaza, dove il cessate il fuoco resta ancora fragile, in attesa che si definisca la Forza internazionale di stabilizzazione, voluta da Donald Trump e ormai prevista da un mandato dell'ONU.
Nuova strage
Le autorità locali gestite da Hamas parlano di una nuova strage: almeno 28 morti e oltre 70 feriti. Tra le vittime ci sarebbero 17 donne e bambini. A riaccendere la miccia è stato, secondo l'IDF, un attacco dei miliziani contro i soldati di stanza oltre la Linea Gialla a Khan Yunis. Non ci sono stati feriti tra i militari, ma Israele ha denunciato "una violazione del cessate il fuoco" entrato in vigore il 10 ottobre scorso e ha ordinato di colpire "su tutta la Striscia".
Chi c'è nel mirino
Nel mirino, secondo i media israeliani, c'erano alti ufficiali dell'ala militare del gruppo palestinese che controlla ancora quasi la metà occidentale della Striscia, tra la Linea Gialla e il mare. In particolare, sarebbero stati eliminati il comandante della Brigata Zeitoun e il capo dell'unità navale di Hamas. Ma l'agenzia palestinese WAFA ha denunciato che i raid aerei hanno preso di mira aree residenziali e località civili, tra Gaza City e Khan Yunis. Secondo la Difesa civile palestinese, tra le vittime si contano anche una coppia e i suoi tre figli.
Attacco aereo in Libano
Israele ha promesso di eliminare Hamas ovunque si trovi, anche in Libano, dove martedì sera ha lanciato un pesante attacco aereo a Ain al-Hilweh, nel sud del Paese, provocando 14 morti. Secondo fonti mediche, la maggior parte delle vittime erano ragazzi che giocavano in un campo da calcio, per l'IDF si trattava invece di un centro di addestramento di Hamas. "Menzogne", ha replicato Il movimento palestinese. Israele ha denunciato violazioni del cessate il fuoco anche da parte di Hezbollah, e per questo ha martellato diversi villaggi libanesi affermando di aver distrutto depositi di armi pronti a colpire lo Stato ebraico.


