Estero
Guerra in Ucraina, cosa è successo oggi
Redazione
3 anni fa
Da questa mattina alle nove sono stati aperti nuovi corridoi umanitari. In giornata il Consiglio europeo ha accolto il quarto pacchetto di sanzioni contro la Russia

All’alba del 20esimo giorno di conflitto c’è almeno una notizia che fa tirare un fugace sospiro di sollievo: il collegamento della centrale di Chernobyl alla rete elettrica è stato ripristinato. Lo ha annunciato ieri sera l’agenzia internazionale per l’energia atomica.

Nuovi corridoi umanitari
Da questa mattina alle nove – ha nel frattempo fatto sapere la vice prima ministra ucraina Irina Vereschuck – sono stati aperti nuovi corridoi umanitari. Dei convogli con beni di prima necessità tenteranno di partire da Berdyansk in direzione di Mariupol, città devastata dai bombardamenti dalla quale si è aperto un corridoio di fuga verso la regione di Donetsk. Più a sud, la città di Kherson sarebbe passata definitivamente sotto il controllo delle forze russe. E in una piazza la macchina della propaganda della Federazione ha filmato un gruppo di cittadini che ha commemorato i soldati sovietici che nel marzo del 1944 liberarono la città. Tutt’attorno il panorama che si presenta è desolante, con carcasse di mezzi militari abbandonati a bordo strada.

Sguardo sulla capitale
Non va meglio a Kiev, dove la giornata si è aperta con nuovi bombardamenti a edifici residenziali. A causa dell’intensificarsi delle operazioni militari, sulla città calerà un pesante coprifuoco dalle 20 di questa sera fino alle 7 del 17 marzo. Coprifuoco che si traduce nell’obbligo di restare a casa o, in caso di allarme, di raggiungere un rifugio, ha detto il sindaco della capitale, l’ex pugile Vitaliy Klitschko. Il peso massimo è uno dei volti della lotta social condotta dai politici ucraini: sono quotidiane le incursioni sulle principali piattaforme in cui Klitschko documenta l’assalto alla sua città, lanciando appelli alla comunità internazionale. Di tenore diverso le richieste formulate oggi da Zelensky, collegato con la Joint Expeditionary Force, forza militare transnazionale composta da Regno Unito, Paesi Baltici e Scandinavi. “Ci servono più armi” ha detto il presidente ucraino al consesso.

Le sanzioni
In arrivo per il momento non ci sono i tanto attesi caccia in difesa dello spazio aereo, ma il quarto pacchetto di sanzioni contro la Russia proposto venerdì dalla commissione europea e accolto in giornata dal consiglio europeo. Fra le misure c’è il blocco delle importazioni di acciaio russo, il divieto di export dei prodotti di lusso e lo stop agli investimenti nel settore energetico. Anche il Regno Unito ha esteso la lista dei cittadini russi colpiti da sanzioni. Da parte sua il Cremlino ha risposto con delle sanzioni personali contro il presidente statunitense Joe Biden, il segretario di Stato Anthony Blinken e altri rappresentanti dell’amministrazione americana.

I rifugiati
I negoziati fra Ucraina e Russia dovrebbero riprendere domani. Il numero di rifugiati fuggiti dalla guerra, intanto, è salito ad oltre tre milioni di persone.

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