
La diciannovesima giornata del conflitto ha fatto registrare una nuova fumata nera nei negoziati tra Russia e Ucraina. “Una pausa tecnica è stata presa fino a domani, per lavoro aggiuntivo nei sottogruppi di lavoro. Le trattative continuano...” ha scritto su twitter il consigliere dell’ufficio presidenziale ucraino Mikhail Podolyak nel tardo pomeriggio.
Devastazione a Mariupol
Mentre la diplomazia fatica a trovare un filo di dialogo, sul campo di battaglia non si placano i bombardamenti. Un drone questa mattina ha documentato la devastazione della città portuale di Mariupol dove, secondo le autorità ucraine, i morti sarebbero almeno 2’500. Da giorni ormai manca l’elettricità, e cibo e acqua stanno per finire. Alla conta delle vittime si aggiunge anche una delle due donne incinte salvate dal bombardamento dell’ospedale pediatrico, morta insieme al suo neonato.
Una speranza
Proprio da Mariupol, nel primo pomeriggio, è giunta però almeno una buona notizia: è stato finalmente sbloccato il corridoio umanitario per l'evacuazione dei civili, e decine di automobili con a bordo residenti hanno potuto lasciare il centro abitato.
I primi mercenari siriani sono arrivati al confine
C’è chi fugge e chi percorre la strada in senso inverso. I primi 400 mercenari siriani arruolati dalla Russia sono arrivati ai confini dell'Ucraina. Lo riporta l'agenzia Unian. Secondo l'osservatorio per i diritti umani in Siria, i miliziani arruolati da Mosca sarebbero più di 40mila.
La propaganda sul web
Mentre il presidente ucraino Zelensky continua a motivare la sua popolazione e le sue truppe, il canale youtube del ministero della difesa russo prosegue nella sua propaganda mostrando un’altra faccia della guerra. In un filmato si vedono infatti i soldati russi che consegnano aiuti umanitari per i residenti agli insediamenti del distretto di Izyum, nella regione di Kharkiv.
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