
I Golden Globes 2024 hanno acceso i riflettori sui migliori film e serie dell’anno, consacrando Emilia Perez e The Brutalist come i titoli più acclamati nelle rispettive categorie, musical/commedia e dramma. La serata, trasmessa dal Beverly Hilton di Los Angeles, ha offerto momenti di celebrazione, sorprese e un tocco di emozione, confermandosi il primo test cruciale per la stagione dei premi di Hollywood.
Emilia Perez: un musical che rompe gli schemi
Il film diretto da Jacques Audiard ha dominato la categoria musical/commedia, aggiudicandosi il premio per il miglior film e il Golden Globe per il miglior film non in lingua inglese. La produzione, recitata in spagnolo e rappresentante ufficiale della Francia, ha battuto l’italiano Vermiglio di Maura Delpero, che aveva attirato grandi aspettative. Premiato anche a Cannes con un riconoscimento speciale della giuria, Emilia Perez racconta la storia di un narcotrafficante messicano che decide di cambiare sesso, un tema audace che ha portato il film a ricevere dieci nomination ai Globes. Tra i premi assegnati, spicca quello a Zoe Saldana come miglior attrice non protagonista, mentre Karla Sofia Gascon, che avrebbe potuto fare la storia come prima attrice trans a vincere un Golden Globe, non ha trionfato. La canzone El Mal ha vinto nella categoria miglior canzone originale. Jacques Audiard, con cinque candidature personali, ha ringraziato la giuria definendo il progetto una “celebrazione della follia”.
The Brutalist: il trionfo del cinema drammatico
Il premio per il miglior film drammatico è andato a The Brutalist, diretto da Brady Corbet, che ha conquistato anche il Globe per la miglior regia. Il protagonista Adrian Brody è stato premiato come miglior attore, segnando un doppio successo per il film. Durante il suo discorso, Corbet ha difeso il diritto dei registi a realizzare opere ambiziose e ha rivolto un toccante pensiero all’attrice Aubrey Plaza, colpita dal recente suicidio del marito, il regista Jeff Baena.
Premi sorprendenti e delusioni
Nonostante le grandi aspettative, Vermiglio è rimasto a bocca asciutta, mentre Luca Guadagnino ha vinto con Challengers il premio per la miglior colonna sonora originale. Il musical Wicked, campione di incassi al botteghino, ha ricevuto il Globe come miglior film al box office, una categoria istituita solo lo scorso anno. Tra le sorprese, Fernanda Torres (Io Non Sono Qui) ha battuto concorrenti del calibro di Angelina Jolie e Tilda Swinton come miglior attrice drammatica. Demi Moore, invece, ha ottenuto il suo primo Golden Globe per la commedia/musical The Substance, applaudita per la sua rinascita artistica. Sebastian Stan ha vinto come miglior attore in una commedia/musical per A Different Man, ma non per il discusso The Apprentice, incentrato sui primi anni di Donald Trump.
Flow e l’animazione in primo piano
Il premio per il miglior lungometraggio animato è andato a Flow – Un Mondo da Salvare di Gints Zilbalodis, che rappresenterà la Lettonia agli Oscar 2025 nella categoria miglior film internazionale.
Trionfi in TV
I Golden Globes hanno premiato anche le migliori produzioni televisive. La serie Shogun ha dominato il dramma, vincendo come miglior serie e portando a casa tre riconoscimenti per la recitazione (Anna Sawai, Hiroyuki Sanada e Tadanobu Asano). Tra le altre serie premiate:
• Hacks: miglior serie comica/musical e premio a Jean Smart;
• Baby Reindeer: miglior serie limitata e miglior attrice Jessica Gunning;
• The Bear: premio a Jeremy Allen White;
• The Penguin: Colin Farrell miglior attore.