Elezioni
Gli USA contro Mosca, "tenta di influenzare il voto pro Trump"
©Carlo Reguzzi
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La Russia, secondo gli Stati Uniti, agirebbe tramite Russia Today e altre piattaforme online. "Una campagna maligna"

Sulle elezioni americane si allunga nuovamente l'ombra del Cremlino, come nel 2016. Gli Usa accusano la Russia di una campagna per influenzare il voto del 2024 usando i media controllati da Mosca, in particolare Russia Today (RT), e altre piattaforme online per manipolare e dividere gli elettori con la disinformazione, anche sulla guerra in Ucraina.

Sanzioni per Russia Today e una taglia sul gruppo hacker RaHDit

Il procuratore generale Merrick Garland ha annunciato accuse penali (compreso il riciclaggio) e il sequestro di domini internet. Il Tesoro ha invece sanzionato la direttrice di RT Margarita Simonyan, la sua vice Elizaveta Brodskaia, e altri otto dipendenti accusati di aver reclutato segretamente "ignari influencer americani" per supportare la "campagna di influenza maligna" della tv. Una campagna, ha sostenuto Garland, orchestrata dall'entourage del presidente Vladimir Putin.  Il Dipartimento di Stato, dal canto suo, ha annunciato restrizioni sui visti, una taglia da 10 milioni a chi fornisce informazioni sul gruppo di hacker russi RaHDit e la designazione come "missioni straniere" (soggette quindi a maggiori controlli su dipendenti e asset) di Rossiya Segodnya, Ria Novosti, RT, Tv-Novosti, Ruptly e Sputnik.

La replica di Mosca

"Pura spazzatura", ha commentato la deputata della Duma russa Maria Butina, secondo cui "l'unico vincitore delle elezioni statunitensi è il complesso militare-industriale privato degli Stati Uniti". "Tre cose sono certe nella vita: la morte, le tasse e l'interferenza di RT nelle elezioni americane", ha replicato con sarcasmo il network di Mosca.

Garland: "Pressioni russe, cinesi e iraniane"

Le prime interferenze russe sulle elezioni negli USA risalgono al 2016, quando Mosca condusse una sofisticata campagna di influenza a favore di Donald Trump, hackerando le mail del partito democratico e diffondendo documenti trafugati tramite Wikileaks per danneggiare Hillary Clinton. Le ingerenze del Cremlino, secondo gli 007 americani, sono proseguite negli anni successivi, affiancate da quelle della Cina e ora da quelle "sempre più forti" dell'Iran, come ha sottolineato Garland.  A marzo, il Dipartimento del Tesoro ha sanzionato un gruppo russo che ha contribuito agli sforzi per creare siti di fake news che diffondevano disinformazione, soprattutto per ostacolare i finanziamenti militari per l'Ucraina al Congresso. A giugno, un gruppo di hacker legati al governo di Teheran ha violato con successo la campagna di Trump e ha fatto trapelare documenti interni. Un mese dopo, il Dipartimento di giustizia ha annunciato il sequestro di due nomi di dominio e la scoperta di quasi 1'000 account sulle reti sociali gestiti da attori russi per "creare una bot farm di social media potenziata dall'intelligenza artificiale che diffonde disinformazione". Smascherata anche una crescente operazione di influenza cinese volta a infiltrarsi e influenzare le conversazioni politiche statunitensi sui social media.

Il Cremlino spinge Trump

Ma sono solo la punta dell'iceberg di operazioni coperte più vaste, come quella attribuita ora a Mosca. Le agenzie di spionaggio americane hanno concluso che il Cremlino, in barba alle dichiarazioni ufficiali di Vladimir Putin, preferisce ancora una volta Trump a Kamala Harris, in particolare per la sua posizione sul conflitto in Ucraina. Russia Today, già costretta a registrarsi negli USA come "agente straniero", è da tempo nel mirino delle autorità occidentali, che lo considerano un network di propaganda dello "zar" usato anche per seminare caos e divisioni.

Le possibili conseguenze sugli elettori americani

Un'incriminazione contro le ingerenze russe avrà comunque un impatto anche sugli elettori, perché i fan di Trump considerano le accuse di diffondere disinformazione rivolte a Mosca come un tentativo di minare le loro posizioni politiche.