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Gli orsi mandano in crisi il turismo nel nord-est del Giappone
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Ats
3 ore fa
Molte località nel nord-est del Giappone stanno registrando un crollo delle prenotazioni nel periodo più gettonato dell'anno, quello del foliage autunnale.

La recente serie di aggressioni da parte di orsi bruni ha messo in ginocchio il settore turistico nel nordest del Giappone nel periodo più redditizio dell'anno: quello del 'koyo', il suggestivo spettacolo del foliage autunnale.

Crollo delle prenotazioni

Nella regione di Tohoku, infatti, le prenotazioni negli onsen - i tradizionali stabilimenti termali - sono crollate, segnalano gli operatori locali, mentre l'accesso a parchi e sentieri viene spesso sospeso dopo ogni avvistamento, e le autorità locali lanciano ripetuti appelli alla massima vigilanza. Il clima di allerta è particolarmente presente nella prefettura di Iwate, dove, dal mese di aprile, ben cinque persone hanno perso la vita in attacchi di orsi, su un totale di 13 vittime a livello nazionale nello stesso periodo. L'impatto economico si è fatto sentire particolarmente in diverse cittadine della regione, dove i ryokan, le tradizionali locande, registrano continue cancellazioni, e alcuni onsen chiudono le vasche all'aperto per precauzione. Stessa situazione per la vicina prefettura di Akita. Il parco Senshu, una delle mete più battute per il foliage autunnale, è stato chiuso a fine ottobre dopo i ripetuti avvistamenti dei mammiferi. Dall'inizio dell'anno sul territorio si sono contate quattro vittime.

Chi cerca soluzioni

Nonostante il clima di tensione, altre mete turistiche provano a trovare metodi alternativi. Nella prefettura di Miyagi, il canyon di Narukokyo, al confine con Yamagata, continua ad attirare visitatori stranieri. Il comune di Osaki ha messo cartelli in quattro lingue: giapponese, inglese, coreano e cinese, e potenziato le pattuglie di sicurezza per segnalare eventuali presenze degli animali. Con la stagione turistica autunnale ormai compromessa e nessun segnale di ripresa delle presenze turistiche, spiegano i media locali, molte attività del Tohoku si preparano a fronteggiare un lungo inverno di incertezza, con "un'emergenza naturale" sempre più difficile da gestire.