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Giappone, l’ex premier Abe morto in un attentato
Immagine Shutterstock
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Redazione
3 anni fa
È stato raggiunto da due colpi d’arma da fuoco questa mattina mentre teneva un discorso a Nara. Il presunto attentatore è stato arrestato

Shinzo Abe, l’ex primo ministro nipponico, colpito da colpi di arma da fuoco mentre teneva un discorso a Nara, nel Giappone centro occidentale, è deceduto. Lo riferiscono i media locali. Aveva 67 anni. “Abbiamo tentato di rianimarlo per quattro ore”, ha riferito il responsabile del pronto soccorso. “Due ferite hanno provocato due diverse emorragie, abbiamo cercato di bloccarle, ma la situazione era molto critica”, ha aggiunto.

Cosa è successo
Colpito almeno da due pallottole, Abe è crollato a terra privo di sensi. Subito soccorso e trasportato all’ospedale, i vigili del fuoco locali avevano dichiarato che “le sue condizioni erano molto gravi e non mostrava segni di vita”. L'episodio è avvenuto intorno alle 11.30 in Giappone, le 4.30 in Svizzera. Un quarto d’ora più tardi è arrivata l’ambulanza che lo ha portato in ospedale. Alcuni testimoni oculari, stando a quanto riportato da alcuni media, hanno raccontato che l’attentatore si sarebbe avvicinato ad Abe da dietro, sparando il primo colpo un minuto dopo l’inizio del discorso. Dopo il secondo sparo l’ex premier si è accasciato al suolo.

In manette il presunto attentatore
Un 40enne originario di Nara, Tetsuya Yamagami, ritenuto colpevole dell’aggressione, è stato arrestato. L’uomo avrebbe anche ferito altre persone. “È stato preso in custodia il presunto attentatore”, ha confermato il governo giapponese. Secondo fonti governative Yagami era in precedenza un membro della Forza di autodifesa marittima. “Ero frustato e insoddisfatto di Shinzo Abe, ho mirato per ucciderlo”, ha affermato il 41enne.

Usata un’arma artigianale
L’attentato non è stato per “rancore contro le convinzioni politiche di Shinzo Abe”, ha detto il 41enne parlando del suo gesto: lo ha riferito la polizia della prefettura di Nara dopo l’arresto, citata da Kyodo News. L’assassino ha detto di aver usato un’arma artigianale. La polizia ha inoltre trovato diverse armi artigianali come quella usata per l’omicidio in casa di Tetsuya Yamagami. In precedenza i media locali avevano riferito che nella casa erano stati trovati esplosivi.

Si ferma la campagna elettorale
Abe è stato in carica nel 2006, per un anno, e per 9 anni dal 2012 al 2020. Il primo ministro Fumio Kishida, rientrato d’urgenza alla Kantei con tutto il governo dopo aver sospeso con tutti i partiti di opposizione la campagna elettorale per il rinnovo della Camera Alta in programma domenica 10 luglio, ha detto di condannare “nel modo più deciso possibile” l’attentato ai danni di Abe, definito come “inaccettabile” e “vile e barbaro”, assicurando che un’azione del genere è assolutamente imperdonabile. Anche i partiti di opposizione hanno deciso di fermare la campagna elettorale in segno di solidarietà e di tornare nella capitale.

“Rattristato e scioccato”
Rahm Emanuel, l’ambasciatore americano a Tokyo, ha detto di essere “rattristato e scioccato” per l’attentato contro Abe. L’ex premier, ha aggiunto Emanuel, è stato un leader eccezionale del Giappone e un alleato incrollabile degli Usa.

“Siamo al fianco dei giapponesi e del loro governo”
Il Segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, si è detto oggi “profondamente scioccato” dall’attacco “atroce” all’ex premier e ha assicurato che l’Alleanza, di cui Tokyo è uno stretto alleato, “è al fianco” dei giapponesi e del loro governo. “La Nato è al fianco del popolo del nostro stretto partner, il Giappone, e del suo primo ministro Fumio Kishida”, ha scritto Stoltenberg su Twitter.

Gli episodi precedenti
Sebbene le leggi sul possesso di armi in Giappone siano molto più severe rispetto agli Stati Uniti, casi analoghi all'attentato dell'ex premier Shinzo Abe si sono verificati in passato, e hanno riguardato politici di rilievo. Nel 1992 un estremista di destra sparò alcuni colpi di arma da fuoco all'allora vicepresidente del partito democratico, Kamemaru Shin, nella prefettura di Tochigi, senza tuttavia colpirlo. Nel 1994, in un hotel a Tokyo, un appartenente a un gruppo di estrema destra sparò al premier Hosokawa Morihiro, ma il primo ministro rimase illeso. Nel 2007 il sindaco della città di Nagasaki, Ito Itcho, morì durante un attentato organizzato da una banda criminale. Un altro caso ha riguardato il direttore dell'Agenzia nazionale di polizia, Kunimatsu Takaji, nel 1995, che venne gravemente ferito da colpi di pistola sparati davanti la sua abitazione.

Un paese restrittivo sull’acquisto di armi
Per acquistare armi in Giappone, a differenza degli Usa, è necessario passare rigorosi esami per accertare le proprie condizioni mentali, e in commercio sono consentiti soltanto alcuni tipi di fucili e carabine. Secondo i più recenti dati dell'Ocse, il tasso di omicidi in Giappone si assesta a 0,2 su 100’000 abitanti, contro i 6 degli Stati Uniti.

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