Il colosso dei supermercati a basso costo Lidl è stato 'pizzicato' di nuovo a spiare i propri dipendenti: ma questa volta sembra che il presunto occhio del Grande Fratello sia andato ben oltre le attività di 'intelligence' già denunciate qualche anno fa, ovvero fino a seguire il personale nelle toilette dei punti vendita. E' quanto emerge da un dettagliato reportage pubblicato oggi dal settimanale tedesco Stern. Le accuse hanno subito allarmato non solo i dipendenti del gruppo tedesco, ma anche lo stesso governo di Berlino, che ha già aperto un'inchiesta sul caso. Secondo lo Stern, la catena di supermercati - che vanta 7.000 punti vendita in Germania, opera in oltre 17 paesi e fattura 43 miliardi di euro all'anno - si serve di investigatori privati per sorvegliare i propri dipendenti sia durante l'orario di lavoro, sia nella loro vita privata. E l'occhio indiscreto di Lidl è al lavoro da mesi. All'interno dei supermercati, i controlli avverrebbero attraverso videocamere miniaturizzate (da cinque a dieci per ogni punto vendita) installate dagli investigatori, i quali inquesto modo sarebbero in grado di controllare anche il più piccolo movimento del personale. Il settimanale sostiene di essere in possesso di una voluminosa documentazione con centinaia di pagine contenenti i rapporti dei detective sui movimenti e le conversazioni dei dipendenti, compresi quelli nei luoghi e nei momenti più intimi. Un portavoce della Lidl non ha negato al settimanale l'esistenza di questa documentazione, ma ha spiegato che i rapporti servono per "rilevare possibili comportamenti illegali" da parte del personale. Nel 2004, il sindacato Ver.di aveva pubblicato un rapporto dal titolo 'Il libro nero sulla Lidl in Europa', nel quale si descriveva un presunto abuso sistematico dei diritti e delle libertà individuali dei dipendenti della Lidl: dalle violazioni della direttiva sull'orario di lavoro, allo spionaggio. ATS

© Ticinonews.ch - Riproduzione riservata