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“George Floyd è morto per asfissia”
Il medico pneumologo Martin Tobin ha testimoniato al processo in corso a Minneapolis: “Anche una persona sana sarebbe morta dopo aver subito quel trattamento”

George Floyd è morto per asfissia e non per un overdose di fentanyl, come sostenuto dalla difesa dell’agente Derek Chauvin. Lo ha stabilito lo pneumologo Martin Tobin nella sua testimonianza al processo in corso a Minneapolis, secondo quanto riporta la Bbc.

Il medico ha raccontato alla giuria di aver guardato i video degli ultimi minuti di vita di Floyd “centinaia di volte” e aver concluso che “anche una persona in salute sarebbe morta dopo aver subito quel trattamento”.

Circa tre minuti prima che Chauvin togliesse il ginocchio dal collo di Floyd, ha spiegato Tobin, “non era più rimasto un grammo di ossigeno nel suo corpo”. “Il ginocchio è rimasto sul collo per altri tre minuti e 27 secondi dopo che ha esalato il suo ultimo respiro”, ha detto ancora lo pneumologo spiegando che anche la posizione delle manette e il fatto che l’uomo avesse il volto schiacciato sull’asfalto hanno giocato un ruolo nella sua morte.

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