Estero
Gaza-Israele, proseguono i bombardamenti
Immagine Shutterstock
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Keystone-ats
3 anni fa
Si tratta della peggiore ondata di violenze negli ultimi 12 mesi. Onu: “Siamo preoccupati per l’escalation in corso”

Continuano i bombardamenti israeliani su Gaza e il lancio di razzi dall'enclave in direzione di Israele, nella peggiore ondata di violenze da un anno a questa parte. Il confronto armato è iniziato ieri -dopo giorni di elevata tensione- con l’uccisione di un responsabile militare della fazione islamica. Secondo il portavoce militare israeliano Ran Cochav è prevedibile che la operazione 'Breaking Dawn' proseguirà per almeno una settimana ancora.

Gli attacchi
Da Gaza, ha riferito la radio militare, sono stati lanciati verso Israele finora oltre 160 razzi. Di essi, 30 sono caduti all’interno della Striscia, mentre 130 hanno varcato il confine: sessanta sono stati intercettati dal sistema di difesa Iron Dome (”che ha registrato una percentuale di successo del 95%”) e altri 30 sono finiti in mare. I rimanenti sono caduti in zone aperte.

Nelle stesse ore Israele ha condotto 30 attacchi a Gaza, colpendo 40 obiettivi, “tutti della Jihad islamica”, secondo la radio militare. Fonti mediche di Gaza riferiscono che finora si sono avuti 11 morti (fra cui una bambina di cinque anni e due civili) e oltre 80 feriti. Secondo la radio militare, finora Hamas non partecipa attivamente ai combattimenti.

Nel frattempo, sirene di allarme risuonano senza tregua nel sud di Israele, nell'area vicina alla striscia di Gaza. La Jihad, secondo la radio militare, spara contro i villaggi israeliani vicini al confine non solo razzi ma anche colpi di mortaio. Una stalla è stata centrata ed una persona è stata ferita di striscio.

Le vittime
Ieri l’esercito israeliano aveva stimato di aver ucciso almeno 15 combattenti della Jihad islamica nei suoi attacchi iniziati ieri pomeriggio e che hanno preso di mira, secondo i militari, siti di fabbricazione di armi. Il ministero della Salute di Gaza ha confermato dieci morti, “tra cui una bambina di cinque anni”, e 75 feriti. Si tratta del bilancio più grave dai tempi della guerra di undici giorni del maggio 2021, che ha provocato 260 morti da parte palestinese, compresi combattenti, e 14 morti in Israele, tra cui un soldato, secondo le autorità locali.

Arrestati 19 jihadisti
Le forze israeliane, nel frattempo, hanno ampliato la loro offensiva contro la Jihad islamica, annunciando l'arresto di 19 membri del gruppo in Cisgiordania, mentre lanciavano ulteriori attacchi contro obiettivi dei militanti a Gaza.

L’esercito israeliano ha riferito in una nota che soldati e agenti dell’agenzia di sicurezza interna Shin Bet hanno arrestato 20 persone in raid mattutini nella Cisgiordania occupata, “di cui 19 sono agenti associati all’organizzazione terroristica della Jihad islamica palestinese”.

Critiche dall'Onu
“Sono profondamente preoccupato per l’escalation in corso tra i militanti palestinesi e Israele, inclusa l’uccisione oggi di un leader della Jihad islamica palestinese all’interno di Gaza. Ciò avviene nel mezzo delle crescenti tensioni nella Cisgiordania occupata e nella Striscia di Gaza nelle ultime settimane”, ha detto il coordinatore speciale dell’Onu per il processo di pace in Medio Oriente, Tor Wennesland.

“Nelle ultime ore almeno 10 palestinesi sono stati uccisi da attacchi aerei israeliani - ha aggiunto - Sono profondamente rattristato dalle notizie secondo cui una bambina di cinque anni è stata uccisa in questi raid. Non ci può essere giustificazione per eventuali attacchi contro i civili”. Wennesland ha poi ribadito: “la continua escalation è molto pericolosa, il lancio di razzi deve cessare immediatamente e chiedo a tutte le parti di evitare un’ulteriore escalation”.

A suo parere, i progressi compiuti nell’apertura graduale di Gaza dalla fine dell’escalation di maggio rischiano di essere vanificati: “l’Onu è pienamente impegnata con tutte le parti interessate nel tentativo di evitare un ulteriore conflitto che avrebbe conseguenze devastanti, principalmente per i civili - ha concluso - La responsabilità è delle parti per evitare che ciò accada”.

Israele non ci sta
“Mentre la Jihad islamica palestinese lancia missili contro i civili israeliani, l’inviato delle Nazioni Unite esprime “profonda preoccupazione’ per la neutralizzazione di un importante terrorista dietro a un imminente attacco agli israeliani. Esprimerà anche profonda preoccupazione per la neutralizzazione di al-Zawahiri?”. Così l'ambasciatore israeliano al Palazzo di Vetro Gilad Erdan ha commentato le affermazioni del coordinatore speciale dell'Onu per il processo di pace in Medio Oriente, Tor Wennesland, che si è detto “preoccupato per l’escalation in corso”.

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