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Gabon: fine giallo, Omar Bongo è morto conferma governo
Redazione
16 anni fa

"Sua eccellenza El Hadj Omar Bongo Ondimba a reso l'anima a Dio in seguito ad un arresto cardiaco": una nota del premier del Gabon Jean Eyeghe Ndong ha annunciato questo pomeriggio al mondo la morte del presidente Bongo, 73 anni, 41 dei quali al potere, ponendo fine a un 'giallo' durato poco meno di 24 ore. Già ieri sera la stampa francese, citando fonti vicine al governo di Parigi, aveva annunciato la dipartita del 'saggio dell'Africà, da un mese ricoverato in una clinica di Barcellona per "esami medici" secondo il governo del Gabon, per un cancro in fase terminale secondo diversi giornali. Le autorità di Libreville avevano subito detto di "non essere al corrente". Il governo francese, con imbarazzo, aveva negato di essere all'origine della notizia. Questa mattina, appena arrivato a Barcellona con una delegazione gabonese, il premier Eyeghe Ndong ha detto di avere visto Bongo e di avere constatato che "é vivo". Ma poche ore dopo il quotidiano catalano La Vanguardia annunciava il decesso, ma questa volta con certezza. La notizia veniva poco dopo confermata dallo stesso premier gabonese. Secondo il giornale di Barcellona già ieri il presidente gabonese aveva subito un "episodio grave" che però aveva superato. Da qui probabilmente la notizia della sua morte, un po' prematura, diffusa in Francia, l'antica potenza coloniale. Ma oggi l'anziano presidente ha ceduto alla malattia. Era ricoverato in Spagna dal 6 maggio, quando a Libreville era stata annunciata improvvisamente la "sospensione momentanea delle attività" del capo dello stato. Bongo era il decano dei capi di stato africani, un dinosauro inamovibile dal potere e al centro di affari non sempre limpidi. Ebbe un ruolo positivo di mediazione negli accordi di pace in Congo-Brazzaville nel 1999, era impegnato nel processo di pace in corso in Repubblica Centrafricana e nel tentativo di risolvere il conflitto in Ciad. Una delle sue frasi preferite era: "Il senso politico è l'arte di dimenticare". Conobbe un'ascesa folgorante: vicepresidente di Leon Mba nel 1967, gli successe poco dopo. Pilotò la trasformazione dal regime con partito unico al multipartitismo e l'arricchimento del Paese grazie al petrolio negli anni 1980. E' stato accusato di clientelismo, affarismo e corruzione, piaghe che hanno infiltrato in profondità il Gabon, e il suo nome è stato fatto in Francia negli anni 1990 nel caso Elf, uno scandalo di corruzione politico-affaristico. Dopo l'annuncio della sua morte le frontiere del Gabon sono state chiuse. ATS

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