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Francia, al via il processo per l’uccisione di padre Hamel
Foto Shutterstock
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Keystone-ats
3 anni fa
Sono quattro gli uomini sospettati di complicità che compariranno alla sbarra a Parigi. L’accusa è di “associazione criminale terrorista”

Si è aperto ufficialmente a Parigi il processo per l’omicidio di Jacques Hamel, l’anziano parroco di Saint-Étienne-du-Rouvray, barbaramente ucciso da due terroristi nell’estate del 2016. A sei anni da quell’ignobile attentato che scosse la Francia e l’Europa, il processo sarà anche l’opportunità di comprendere meglio la dinamica dei fatti e le responsabilità di quanto accaduto. Se i due giovani assalitori vennero uccisi dalla polizia, quattro uomini sospettati di complicità compariranno alla sbarra a Parigi per “associazione criminale terrorista”. Si tratta di Jean-Philippe Jean Louis, Farid Khelil e Yassine Sebaihia. Tutti rischiano fino a trent’anni di carcere, mentre il presunto istigatore dell’attentato, Rachid Kassim, probabilmente morto, verrà processato in contumacia.

I fatti
Padre Hamel, 85 anni, venne ucciso il 26 luglio, in condizioni ignobili, nella chiesa di Saint-Etienne-du-Rouvray, non lontano da Rouen. Alla fine della messa venne sgozzato da due giovani che avevano giurato fedeltà all’Isis. Prima di venire ucciso, il sacerdote, ricordato come martire nella fratellanza, fu costretto ad inginocchiarsi. Le sue ultime parole furono: “Vattene, Satana! Lontano da me, Satana”. Poco dopo l’assassinio, Papa Francesco volle aprire il processo di beatificazione, in quanto “martire, e tutti i martiri sono Beati”, aveva detto nell’omelia della Messa di suffragio celebrata a Casa Santa Marta il 14 settembre 2016, alla presenza dei familiari di padre Hamen, e dei pellegrini giunti dalla Normandia insieme al vescovo di Rouen, monsignor Dominique Lebrun.

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