
Oltre 500 tra turisti e residenti locali sono stati evacuati da un'area del Grand Canyon, nel sud-ovest degli Stati Uniti, a causa di due incendi. Lo hanno annunciato ieri le autorità statunitensi. Il rogo più grande, innescato mercoledì sera da un fulmine, ha devastato oltre 3'500 ettari di macchia vicino al North Rim del parco nazionale e stava ancora bruciando fuori controllo a mezzogiorno di ieri. "Il personale del Grand Canyon ha evacuato in sicurezza circa 500 visitatori dal North Rim a causa dell'incendio", si legge sull'account X del parco. "Tutti i visitatori hanno lasciato l'area".
Un rogo ancora attivo
Le immagini diffuse dalle autorità mostrano grandi colonne di fumo che si innalzano sopra il deserto di arbusti. Anche l'ufficio dello sceriffo della zona ha avviato le evacuazioni. "Abbiamo evacuato circa 40 persone, ma molte altre avevano già lasciato la zona prima del nostro arrivo", ha dichiarato all'agenzia di stampa Afp il portavoce dello sceriffo della contea di Coconino, Jon Paxton, aggiungendo che "la maggior parte" degli evacuati "erano campeggiatori". Un secondo incendio, anch'esso causato da un fulmine il 4 luglio, è ancora attivo.
Avviso di caldo estremo
Un altro parco nazionale nel sud-ovest del Paese - il Black Canyon del Gunnison in Colorado - è stato completamente evacuato giovedì a causa di un altro incendio. Quest'ultimo, causato da un fulmine, ha già devastato oltre 600 ettari, alimentato da forti venti, vegetazione estremamente secca e temperature elevate. Questa settimana è stato emesso anche un avviso di caldo estremo per il Parco Nazionale del Grand Canyon, con temperature previste superiori ai 46 gradi Celsius in alcune zone. Martedì scorso un escursionista di 67 anni è deceduto nel parco e secondo i primi risultati delle indagini la sua morte sarebbe stata causa dal caldo.