
Le forti piogge che da ieri flagellano la Striscia di Gaza hanno allagato migliaia di tende dove hanno trovato rifugio le famiglie di sfollati, bagnando abiti, cibo e i pochi beni rimasti e rendendo ancora più difficili le loro condizioni. Lo riporta l'agenzia palestinese Wafa.
L'offensiva israeliana ha distrutto il 92% degli edifici residenziali nella Striscia, in modo totale o parziale, costringendo la maggior parte degli abitanti a cercare rifugio in tende che non offrono alcuna protezione dal caldo estivo o dal freddo invernale, oppure a vivere nelle loro case danneggiate, nonostante il rischio di crollo dovuto alle inondazioni e alla pioggia.
Il portavoce delle Nazioni Unite Stéphane Dujarric ha espresso la sua preoccupazione per il fatto che "migliaia di famiglie sfollate sono ora completamente esposte a condizioni meteorologiche avverse, il che aumenta le preoccupazioni relative alla salute e alla protezione".
L'Ufficio delle Nazioni Unite per il coordinamento degli affari umanitari (Ocha) ha dichiarato che i partner impegnati a fornire supporto per gli alloggi hanno schierato squadre di risposta rapida e sono al lavoro da settimane per mitigare l'impatto delle piogge previste sulla popolazione di Gaza.
L'Ocha ha riferito che sono state distribuite circa 1.000 tende alle famiglie di Deir al-Balah e Khan Yunis e che sono state fornite circa 7.000 coperte a più di 1.800 famiglie, circa 15.000 teloni a più di 3.700 famiglie e indumenti invernali a più di 500 famiglie.


