Crisi in Medio Oriente
Escalation tra Iran e Israele, cosa succede? Il punto delle 19
5 ore fa
Raid incrociati, minacce di Khamenei, risposta di Trump e allarme globale: Teheran rivendica l’uso di missili ipersonici, Israele colpisce infrastrutture strategiche. In campo anche hacker, ostaggi e pressioni diplomatiche.

La crisi tra Iran e Israele ha vissuto una nuova giornata di tensione e scontri, con scambi di missili, attacchi aerei, dichiarazioni bellicose e allarmi internazionali. Le Forze di difesa israeliane (IDF) hanno colpito oltre 40 obiettivi militari in Iran occidentale, inclusi siti missilistici, depositi di armi e un lanciatore pronto al lancio. Teheran, dal canto suo, ha confermato l’utilizzo di missili ipersonici e ha annunciato di aver abbattuto un caccia F-35 israeliano nei pressi di Varamin. Nella notte, sirene antiaeree hanno risuonato a Tel Aviv, Gerusalemme, nel Golan e nel centro del Paese, con l’intercettazione di parte dei missili lanciati dall’Iran. L’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica (AIEA) ha confermato la distruzione di due impianti di produzione di centrifughe per l’arricchimento dell’uranio a Teheran e Karaj, colpiti nei raid israeliani.

Khamenei: “La battaglia ha inizio”

La Guida suprema iraniana, Ayatollah Ali Khamenei, ha dichiarato che l’Iran “non mostrerà alcuna pietà per i sionisti” e ha accusato Israele di aver commesso “un errore enorme” attaccando i suoi siti nucleari. “La battaglia ha inizio”, ha scritto su X, avvertendo che qualsiasi attacco americano sarà ricambiato con un “danno irreparabile”. Dall’altra parte, il ministro israeliano Israel Katz ha annunciato che "l'aeronautica ha appena distrutto la sede della sicurezza interna del regime iraniano: il principale braccio della repressione del dittatore iraniano". Una colonna di fumo bianco è stata osservata nel sud-est di Teheran, mentre esplosioni hanno scosso l’area orientale della capitale. "Continueremo a colpire i simboli del potere e a colpire il regime degli ayatollah ovunque", ha aggiunto Katz.

Trump: “L’Iran si arrenda senza condizioni”. Ma Teheran smentisce

Il presidente americano Donald Trump ha ribadito che gli Stati Uniti esigono una “resa incondizionata” da Teheran, escludendo per ora attacchi diretti alla Guida Suprema iraniana, ma lasciando intendere che “l’Iran è nei guai e vuole negoziare”. Secondo fonti del Washington Post, senza un maggiore supporto americano, Israele potrebbe esaurire le proprie capacità di difesa missilistica entro 10–12 giorni. In seguito Trump ha detto ai giornalisti che "gli iraniani hanno suggerito di venire alla Casa Bianca a negoziare. Io non posso andare lì con tutto quello che sta succedendo", ha aggiunto. Dal canto suo, la missione iraniana presso l'Onu ha replicato alle parole di Trump. "Nessun funzionario iraniano ha mai chiesto di strisciare ai cancelli della Casa Bianca", ha affermato citato da Sky News. "L'unica cosa più spregevole delle sue bugie è la sua codarda minaccia di 'eliminare' la Guida Suprema dell'Iran. "L'Iran NON negozia sotto costrizione, NON accetterà la pace sotto costrizione, e certamente NON con un guerrafondaio". L'Iran "risponderà a qualsiasi minaccia con una contro-minaccia e a qualsiasi azione con misure di reciprocità."

Paura all’estero, si muove la diplomazia

Il conflitto ha ripercussioni anche su cittadini stranieri: due ostaggi francesi detenuti in Iran, Cécile Kohler e Jacques Paris, risultano dispersi da settimane e i loro familiari hanno lanciato un appello alla diplomazia francese affinché ne garantisca l’incolumità. Intanto, il primo volo di rimpatrio per israeliani bloccati all’estero è atterrato oggi a Tel Aviv da Cipro. Il gruppo hacker filo-israeliano The Predatory Sparrow ha rivendicato un cyberattacco contro Nobitex, il principale exchange di criptovalute iraniano, accusato di finanziare il terrorismo. Nei giorni scorsi, lo stesso gruppo aveva colpito anche la banca centrale iraniana. In parallelo, i pasdaran hanno blindato la sede della tv pubblica iraniana dopo i bombardamenti, mentre aumentano i timori per possibili infiltrazioni del Mossad.

Turchia e Cina chiedono de-escalation

Sul fronte diplomatico, il presidente turco Erdogan ha definito “legittima” la difesa dell’Iran contro il “terrorismo di Stato” israeliano, accusando Netanyahu di aver “sorpassato Hitler nel genocidio”. La Cina, invece, ha chiesto agli Stati Uniti di fare pressione su Israele per favorire una de-escalation e ha esortato tutte le parti a rispettare la sovranità degli Stati.