
“In questo momento, che sia al livello del ministero degli Esteri o al mio livello” di capo di stato, “vogliamo vedere che tipo di colloqui possiamo avere con i Talebani e dove possono portarci questi scambi”. Lo ha detto il presidente turco Recep Tayyip Erdogan, a proposito dell’opposizione degli insorti islamisti in Afghanistan alla possibile permanenza delle truppe di Ankara per garantire la sicurezza dell’aeroporto internazionale Hamid Karzai di Kabul, dopo il ritiro delle forze Usa e degli altri contingenti internazionali della Nato.
Dal nostro punto di vista, al momento, l’approccio dei Talebani non è quello che un musulmano dovrebbe avere verso un altro musulmano”, ha aggiunto Erdogan, invitando i miliziani islamisti a porre fine alla loro “occupazione” e a “mostrare al mondo al più presto possibile che la pace può prevalere in Afghanistan”.
Turchia e Stati Uniti conducono da settimane trattative sull’eventuale missione di Ankara, che manterrebbe a Kabul i circa 500 soldati impiegati finora, senza inviare ulteriori truppe. Il governo di Erdogan ha tuttavia chiesto all’Alleanza, e in particolare a Washington, supporto finanziario, logistico e diplomatico per proseguire l’impegno militare sul terreno.
I Talebani si oppongono alla presenza della Turchia, affermando che il suo esercito deve ritirarsi come quello degli altri Paesi e definendo l’eventuale permanenza “con qualsiasi pretesto come un’occupazione”.
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