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Epstein, bufera senza fine: censure e documenti spariti
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Keystone-ats
3 ore fa
Democratici e repubblicani criticano censure sui dossier Epstein. L'accusa all'amministrazione Trump di proteggere il presidente anziché le vittime. Tra i documenti scomparsi segnalati dai media, una foto di Trump con Epstein.

La polemica sui documenti legati al caso Jeffrey Epstein non accenna a spegnersi. Dopo la divulgazione parziale degli atti, sembrerebbe con ampi omissis, cresce la pressione politica sulla procuratrice generale Pam Bondi. Secondo quanto riferito da ANSA, democratici, una parte dei repubblicani e alcune vittime sostengono che le censure non servano a tutelare i soggetti coinvolti, ma a proteggere persone potenti, incluso il presidente Donald Trump. Il Dipartimento di Giustizia ribadisce invece che gli oscuramenti sono effettuati esclusivamente “a beneficio delle vittime”.

La sfida bipartisan al Congresso

Dopo l’iniziativa bipartisan dei deputati Ro Khanna e Thomas Massie, un altro attacco è arrivato dal leader democratico alla Camera, Hakeem Jeffries, che ha chiesto una "spiegazione scritta sulle modalità di pubblicazione dei file". "L’Epstein Files Transparency Act", ricorda Jeffries, "impone al Dipartimento di Giustizia di riferire al Congresso su tutte le informazioni divulgate e omesse entro 15 giorni dalla scadenza prevista". Anche il senatore Dick Durbin ha annunciato un’indagine, definendo l’operazione “una violazione della legge federale” e accusando l’amministrazione di aver scelto di proteggere Trump invece delle vittime, come riportato ancora da ANSA.

Documenti rimossi e difesa dell’amministrazione

Oltre agli omissis, diversi media americani segnalano che almeno 16 documenti sono scomparsi dal sito del Dipartimento di Giustizia dedicato al caso Epstein, tra cui una fotografia che ritrae Trump insieme a Epstein, Melania Trump e Ghislaine Maxwell. L’immagine, già nota e pubblicata in passato, è stata rimossa perché contenente foto di donne nude, ha spiegato il vice procuratore generale Todd Blanche in un’intervista alla NBC. Blanche ha assicurato che nessuna informazione relativa a Trump verrà oscurata se non nei casi previsti dalla legge, ribadendo che il processo di revisione è “metodico” e volto unicamente alla tutela delle vittime.