
Il compromesso sull’embargo al petrolio russo, incluso nel sesto pacchetto di sanzioni contro Mosca, approda sul tavolo del vertice dei leader Ue. Dopo quasi tre giorni di trattative febbrili, gli ambasciatori dei Paesi membri sono riusciti in extremis questa mattina a trovare la quadra per un accordo che deve ora ricevere l’avallo politico dei capi di Stato e di governo, riuniti a partire dalle 16 all’Europa Building per un summit straordinario che si preannuncia incandescente.
Stop al petrolio russo in due fasi
L’intesa raggiunta prevede lo stop all’ingresso del greggio russo in Ue in due fasi: prima fermando le importazioni via mare, e poi, solo in un secondo tempo, procedendo con il blocco del petrolio proveniente dagli oleodotti, compresso quello dell’Amicizia, che collega la Russia a Ungheria e Germania. Uno schema che dovrebbe così andare incontro alle preoccupazioni dell’Ungheria e dei Paesi dell’Europa centro-orientale. A questo punto è atteso un ok politico dei leader, che si confronteranno sul sesto pacchetto di sanzioni come primo punto in agenda.
Il via libera atteso dopo il summit
A quanto si apprende, il riferimento all’embargo entrerà quindi nelle conclusioni finali del summit, ma il via libera definitivo dovrebbe arrivare formalmente dopo il summit, presumibilmente in una nuova riunione dei Rappresentanti Permanenti dei 27. Nel pacchetto sono confermate anche le misure restrittive nei confronti di ulteriori personalità russe e l’esclusione dal sistema Swift di altri istituti finanziari di Mosca che finora non erano stati toccati dalle sanzioni.
Il sostegno finanziario a Kiev e RePowerEu
Subito dopo le sanzioni, sul menù dei leader ci sarà il sostegno finanziario a Kiev, con al centro il pacchetto da 9 miliardi di euro per la ricostruzione. Nel corso della cena di lavoro interverrà anche Volodymyr Zelensky in videocollegamento. Domani invece il maxi-piano energetico RePowerEu per affrancarsi dalla dipendenza dall’energia russa e le spese per la difesa saranno i punti all’ordine del giorno.
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