
Lo scrittore portoghese e premio Nobel José Saramago è morto oggi attorno alle 13.45 nella sua residenza della località di Tias, nelle Isole Canarie: lo riferisce l'edizione elettronica di "El Pais". Aveva 87 anni. Saramago ha rappresentato la letteratura portoghese d'oggi, che lui, grazie al Nobel ricevuto nel 1998, ha posto all'attenzione internazionale, aprendo la strada anche a altri autori: da Lobo Antunes a Cardoso Pires. I romanzi di Saramago hanno le loro radici in quella cultura che mostra di aver sempre giocato su un confine labile tra storia e sogno (che c'era già in quel poema nazionale portoghese che è 'Luisiadi' di Camoes), tra realtà e fantasia che può portare a approfondimenti del vero così come appare e sino a una vera e propria visionarietà dalle volute barocche.La vita e le opere (da Wikipedia)Il padre di Saramago, José de Sousa, era un agricoltore, che si trasferì con la famiglia a Lisbona nel 1924, dove trovò lavoro come poliziotto. Il fratello minore di Saramago, Francisco, morì a soli due anni, pochi mesi dopo l'arrivo a Lisbona. A causa delle difficoltà economiche, Saramago fu costretto ad abbandonare gli studi all'Istituto Tecnico. Dopo occupazioni precarie di ogni tipo, trovò un impiego stabile nel campo dell'editoria e per dodici anni ha lavorato come direttore di produzione. Saramago sposò Ida Reis nel 1944. La loro unica figlia, Violante, nacque nel 1947. Nel 1947 scrisse il suo primo romanzo "Terra del peccato", (che in seguito ripudiò come un figlio scapestrato), ma il Portogallo di Salazar, il dittatore a cui Saramago s'era sempre opposto tenacemente e dal quale era sempre stato pesantemente censurato nella propria attività giornalistica, non l'accolse benevolmente. S'iscrisse clandestinamente al Partito Comunista portoghese nel 1969, riuscendo sempre ad evitare di finire nelle mani della polizia politica del regime. Durante gli anni sessanta riscosse molto successo la sua attività di critico letterario per la rivista "Seara Nova". La sua prima raccolta di poesie "I poemi possibili" risale a quegli anni, precisamente al 1966. Negli anni settanta diventò direttore di produzione per una casa editrice e, dal 1972 al 1973, curò l'edizione del giornale "Diario de Lisboa". In quegli stessi anni pubblicò diverse poesie, "Probabilmente allegria", (1970), cronache, "Di questo e d'altro mondo", (1971); "Il bagaglio del viaggiatore", (1973); "Le opinioni che DL ebbe", (1974) testi teatrali, romanzi e racconti. Dal 1974 in poi, in seguito alla cosiddetta "Rivoluzione dei garofani" Saramago si dedica completamente alla scrittura e getta le fondamenta di quello che può essere definito un nuovo stile letterario ed una nuova generazione post-rivoluzionaria. Saramago pubblica qualche anno dopo, nel 1977, il romanzo "Manuale di pittura e calligrafia", e, nel 1980, "Una terra chiamata Alentejo". Il successo arriverà però con "Memoriale del convento" (1982). Nello spazio di pochi anni altre due opere importanti, "L'anno della morte di Ricardo Reis" e "La zattera di pietra", che gli varranno, oltre al successo di pubblico, numerosi riconoscimenti della critica. Il riconoscimento a livello internazionale arriverà però solo negli anni novanta, con "Storia dell'assedio di Lisbona", una delle più belle storie d'amore mai scritte, il controverso "Il Vangelo secondo Gesù" e "Cecità", forse il suo capolavoro. Eletto nel 2002 presidente onorario dell'Associazione Luca Coscioni per la libertà di ricerca scientifica. Membro del Partito Comunista portoghese dal 1969, Saramago muore il 18 giugno 2010.
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