Live Crisi in Medio Oriente
Khamenei è introvabile, salta l'incontro segreto Usa-Iran a Istanbul
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10 ore fa
Tutti gli aggiornamenti sulla situazione in Medio Oriente nel nostro live.
10 ore fa
Khamenei è introvabile, salta l'incontro segreto Usa-Iran a Istanbul
Il tentativo, partito da Erdogan, è fallito quando la guida suprema dell'Iran - in clandestinità per timore di un assassinio - non è stata in grado di approvarlo.

Donald Trump e Recep Tayyip Erdoğan hanno cercato segretamente di organizzare un incontro tra alti funzionari statunitensi e iraniani a Istanbul questa settimana, nel mezzo dell'escalation della guerra tra Israele e l'Iran. Ma il tentativo, partito dal presidente turco, è fallito quando la guida suprema dell'Iran Ali Khamenei - in clandestinità per timore di un assassinio - non è stata in grado di approvarlo: lo scrive Axios citando tre funzionari statunitensi e una fonte a conoscenza diretta della vicenda. Trump si sarebbe offerto persino di partecipare di persona, se necessario.

L'incontro proposto da Erdogan a Trump

Trump, riferisce Axios, ha ricevuto una telefonata da Erdoğan lunedì durante il G7 in Canada. Il leader turco aveva proposto di ospitare un incontro a Istanbul il giorno successivo tra funzionari statunitensi e iraniani per esplorare una soluzione diplomatica alla guerra. Trump ha accettato e ha detto ad Erdoğan di essere disposto a mandare il vicepresidente JD Vance e l'inviato della Casa Bianca Steve Witkoff - e persino a recarsi personalmente in Turchia per incontrare il presidente iraniano Masoud Pezeshkian - se necessario per raggiungere un accordo.

Inviare Vance e Witkoff

Un funzionario della Casa Bianca ha affermato che nelle ore precedenti la chiamata di Erdogan, Trump ha ricevuto attraverso altri canali segreti "segnali" dagli iraniani, che desideravano incontrarsi. Mentre si discuteva del coinvolgimento personale di Trump, ha detto la fonte, il piano più serio era quello di inviare Vance e Witkoff. Erdoğan e il ministro degli esteri turco Hakan Fidan hanno poi trasmesso la proposta a Pezeshkian e al ministro degli esteri iraniano Abbas Aragchi.

Non è stato possibile contattare Khamenei

Due funzionari Usa hanno affermato che Pezeshkian e Aragchi hanno cercato di contattare la guida suprema dell'Iran, Ayotallah Ali Khamenei, per ottenere la sua approvazione. Ma non è stato possibile contattare Khamenei, che si è nascosto per paura di essere assassinato da Israele. Dopo diverse ore, la parte iraniana ha informato i turchi di non essere riuscita a ottenere l'approvazione di Khamenei. La Turchia ha quindi comunicato agli Stati Uniti che l'incontro era annullato.

10 ore fa
Pezeshkian: "Teheran non fermerà il nucleare in nessuna circostanza"
Così il presidente dell'Iran al telefono con Macron: "Siamo pronti a discutere e cooperare per costruire la fiducia nel campo delle attività nucleari pacifiche".

Il presidente iraniano, Masoud Pezeshkian, afferma che Teheran non fermerà l'attività nucleare "in nessuna circostanza". "Siamo pronti a discutere e cooperare per costruire la fiducia nel campo delle attività nucleari pacifiche, tuttavia non accettiamo di ridurre a zero le attività nucleari in nessuna circostanza", ha detto Pezeshkian durante una telefonata con il presidente francese Emmanuel Macron, secondo l'agenzia di stampa ufficiale Irna.

Nel nono giorno del conflitto tra Iran e Israele, il presidente iraniano Masoud Pezeshkian, afferma che il diritto del suo Paese a condurre attività nucleari pacifiche non può essere revocato "dalla guerra" né "dalle minacce". "L'Iran ha sempre dichiarato la sua disponibilità a fornire garanzie e a rafforzare la fiducia riguardo alle sue attività nucleari pacifiche nel quadro del diritto internazionale", ha detto Pezeshkian nella telefonata con Macron. "I diritti garantiti a Paesi e nazioni dal diritto internazionale non possono essere portati via dalle minacce o dalla guerra", ha aggiunto.

11 ore fa
Iran: "Irrealistiche le proposte avanzate dagli europei a Ginevra"
Lo ha dichiarato un alto funzionario iraniano alla Reuters: "Teheran esaminerà comunque la proposta e presenterà le sue risposte nel prossimo incontro".

"Le discussioni e le proposte avanzate dagli europei a Ginevra (sul nucleare iraniano, ndr) sono irrealistiche. Insistere su queste posizioni non avvicinerà l'Iran e l'Europa a un accordo". Lo ha dichiarato un alto funzionario iraniano alla Reuters, parlando in condizione di anonimato. "In ogni caso - ha aggiunto -, l'Iran esaminerà le proposte europee a Teheran e presenterà le sue risposte nel prossimo incontro".

14 ore fa
Nuova ondata di attacchi nel sud-ovest dell'Iran
Lo ha dichiarato l'Idf.

I caccia dell'aeronautica militare israeliana stanno effettuando una nuova ondata di attacchi contro siti militari iraniani nel sud-ovest dell'Iran, ha dichiarato l'Idf.

16 ore fa
Ucciso un capo della Forza Quds, finanziò il massacro di Hamas
Era capo della divisione palestinese della Forza Quds del Corpo delle guardie della rivoluzione islamica.

"Saeed Izadi, capo della divisione palestinese della Forza Quds del Corpo delle guardie della rivoluzione islamica è stato ucciso in un attacco israeliano su un appartamento nella città iraniana di Qom". Lo ha dichiarato il ministro della Difesa Israel Katz spiegando che Izadi "ha finanziato e armato Hamas prima del massacro del 7 ottobre. È un enorme risultato per l'intelligence e l'Aeronautica Militare israeliane. Giustizia per gli assassinati del 7 ottobre e gli ostaggi. Il lungo braccio di Israele raggiungerà tutti i suoi nemici", ha aggiunto.

Lettera dei leader di Hamas

Nei mesi scorsi Katz aveva rivelato un documento di intelligence che mostrava una lettera dei leader di Hamas, Yahya Sinwar e Muhammad Deif al comandante della Forza Quds dell'Irgc iraniana, Esmail Qaani, del giugno 2021, chiedendo sostegno ai piani per invadere Israele, che si sono poi concretizzati il 7 ottobre 2023. "Nel documento i leader di Hamas chiedevano al comandante della Forza Quds del Corpo delle Guardie Rivoluzionarie di trasferire 500 milioni di dollari per la distruzione dello Stato di Israele", aveva spiegato Katz. Izadi "ha accettato la richiesta e ha risposto che l'Iran, nonostante la difficile situazione economica e la difficile situazione della popolazione iraniana, continuerà a finanziare Hamas, perché la lotta contro Israele e gli Stati Uniti è la massima priorità del regime iraniano", aveva affermato Katz all'epoca.

"Punto chiave della guerra"

Il capo di stato maggiore israeliano Eyal Zamir ha dichiarato che l'eliminazione di Saeed Izadi rappresenta "uno dei punti chiave della guerra". Secondo le sue parole, Izadi - capo della divisione palestinese della Forza Quds del Corpo delle guardie della rivoluzione islamica - è stato uno dei principali responsabili della pianificazione e dell'esecuzione del massacro del 7 ottobre, ed era considerato il motore dell'asse Iran-Hamas, oltre che un confidente stretto di Yahya Sinwar e Mohammed Deif. Zamir ha definito l'uccisione di Izadi "un enorme successo dell'intelligence militare e dell'Aeronautica israeliana".

16 ore fa
Pianificava un attacco, arrestato a Cipro un membro dei pasdaran
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Stava pianificando un attacco "immediato" nell'isola dove al momento migliaia di israeliani aspettano di imbarcarsi per rientrare in patria.

La polizia di Cipro ha annunciato di aver arrestato un uomo con l'accusa di terrorismo e spionaggio - "presumibilmente un membro delle Guardie Rivoluzionarie iraniane" - che stava pianificando un attacco "immediato" nell'isola dove al momento migliaia di israeliani aspettano di imbarcarsi per rientrare in patria. La polizia locale avrebbe ricevuto "informazioni altamente riservate e affidabili da un'agenzia straniera" (probabilmente il Mossad, ndr). L'uomo arrestato vive in un appartamento presso le basi militari britanniche sull'isola, dove è stato visto aggirarsi con una grande macchina fotografica, uno zoom e 3 telefoni cellulari.

18 ore fa
L'Iran denuncia il capo dell'AIEA al Consiglio di Sicurezza dell'ONU
Lo riporta l'agenzia IRNA.

L'Iran ha presentato una denuncia contro il direttore generale dell'Agenzia Internazionale per l'Energia Atomica (AIEA), Rafael Grossi, al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite (UNSC) per "il suo approccio al programma nucleare iraniano": lo riporta l'agenzia IRNA. In una lettera al Segretario Generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, e all'UNSC, il rappresentante dell'Iran all'ONU, Saeed Iravani, ha affermato che "le dichiarazioni del capo dell'AIEA contro il programma nucleare iraniano, rilasciate alla vigilia degli attacchi israeliani contro l'Iran, hanno violato palesemente e gravemente il principio di imparzialità. Non ha fatto riferimento intenzionalmente a risoluzioni contro qualsiasi minaccia o uso della forza contro impianti nucleari di altri Paesi".

18 ore fa
Raid israeliani in Iran, 430 morti da inizio guerra
Lo riportano i media locali.

Il ministero della Salute iraniano ha affermato che almeno 430 persone sono state uccise e 3'500 sono rimaste ferite nei raid israeliani dall'inizio delle ostilità il 13 giugno scorso: lo riportano i media locali. L'agenzia di stampa Tasnim riporta inoltre che Israele ha attaccato questa mattina un edificio di quattro piani nella zona di Salariyeh, a Qom, uccidendo due persone, tra cui un ragazzo di 16 anni, e ferendone altre quattro. I sistemi di difesa sono stati attivati a est e a ovest di Teheran, oltre che a Karaj, Qom, Tabriz e Isfahan nella tarda serata di ieri e nelle prime ore di oggi. Negli ultimi sei giorni, gli attacchi aerei hanno colpito almeno 18 province in Iran. Secondo le notizie, gli attacchi hanno ucciso almeno 73 donne e bambini. Un singolo attacco su un edificio residenziale della capitale, il 13 giugno, ha ucciso 20 bambini, riferisce l'UNICEF.

19 ore fa
L'IDF conferma un nuovo attaccato al sito nucleare di Isfahan
Utilizzate circa 150 bombe.

L'IDF ha confermato di aver attaccato il sito nucleare di Isfahan per la seconda volta la notte scorsa nell'ambito di un'ondata di raid notturni a cui hanno preso parte 50 jet da combattimento, colpendo decine di obiettivi militari iraniani, utilizzando circa 150 bombe. "Il sito è in fase di conversione dell'uranio, la fase che si svolge dopo l'arricchimento dell'uranio nel processo di creazione del nucleo di un'arma nucleare", ha affermato l'IDF. "Colpito anche un sito di produzione di centrifughe, che è stato attaccato all'interno del complesso, insieme ad altri obiettivi militari del regime iraniano nell'area di Isfahan".

Attaccati camion nella notte

L'esercito riferisce inoltre che "durante la notte, sono stati attaccati camion per il lancio di velivoli senza pilota e infrastrutture missilistiche, tra cui siti di lancio e stoccaggio di missili e quattro lanciatori pronti, che sono stati bloccati prima di un bombardamento e rappresentavano una minaccia diretta per lo Stato di Israele e i suoi cittadini. Inoltre, l'Aeronautica Militare ha attaccato siti radar delle forze militari del regime iraniano e batterie di difesa aeree".

19 ore fa
Ucciso Shahriari, forniva missili a Hezbollah e Hamas
Lo annuncia l'IDF.

L'IDF ha annunciato che i caccia dell'aeronautica, con la guida precisa dell'intelligence, hanno attaccato e ucciso il comandante dell'unità di trasferimento di armi (190) della Forza Quds delle Guardie Rivoluzionarie, Behanam Shahriari, responsabile del contrabbando di armi agli emissari iraniani in Medio Oriente. Shahriari, ucciso mentre si trovava in macchina, a oltre 1'000 chilometri da Israele, in Iran occidentale, "ha lavorato direttamente con Hezbollah, Hamas, Houthi fornendo missili e razzi che sono stati lanciati contro Israele durante la guerra", ha affermato l'IDF.

19 ore fa
Distrutto il 50% dei lanciatori di missili in Iran
Lo rende noto l'esercito israeliano.

L'IDF rende noto negli ultimi giorni, ondate di intensi attacchi dei caccia israeliani hanno distrutto oltre il 50% dei lanciatori di missili balistici e molti altri sono intrappolati nei tunnel colpiti tra le montagne iraniane. Secondo l'esercito, gli iraniani hanno ora difficoltà a sparare decine di missili con programmazione contro Israele dall'Iran occidentale e stanno operando da est. L'Aeronautica militare ha lanciato nella notte due potenti raid nell'Iran occidentale e centrale: a ovest, 15 caccia dell'IAF hanno bombardato un enorme tunnel per lo stoccaggio di missili balistici. Sono stati usati 15 aerei e oltre 30 bombe.

19 ore fa
Medio Oriente in fiamme. Il punto delle 10
La spirale di violenza minaccia di coinvolgere l’intera regione e paralizzare gli sforzi diplomatici in corso.

Il conflitto tra Israele e Iran ha vissuto nelle ultime ore un’escalation drammatica. A partire dalla mezzanotte del 21 giugno, lo Stato ebraico ha intensificato i raid aerei in profondità sul territorio iraniano, colpendo obiettivi sensibili a Esfahan, Qom e Teheran, mentre la capitale iraniana ha risposto con una nuova ondata di missili balistici diretti verso il cuore di Israele. La spirale di violenza minaccia di coinvolgere l’intera regione e paralizzare gli sforzi diplomatici in corso.

Raid su Esfahan e Qom

Secondo fonti israeliane, l’attacco più significativo è avvenuto nelle prime ore del mattino contro Esfahan, dove si trova uno dei principali centri del programma nucleare iraniano. Le autorità di Teheran hanno confermato l’attacco, precisando che "nessuna perdita radioattiva è stata registrata", ma gli osservatori parlano di "danni ingenti" a strutture sotterranee. A Qom, invece, un raid ha colpito un edificio residenziale: almeno due i morti accertati, quattro i feriti. L’attacco è stato condannato da numerosi attori regionali, ma Israele ha dichiarato che l’obiettivo era un “centro operativo della IRGC” (Guardia Rivoluzionaria Islamica). Cinque membri delle Guardie Rivoluzionarie iraniane sono poi stati uccisi questa mattina durante un attacco israeliano a Khorramabad, nella provincia del Lorestan, a circa 470 km a sud-ovest di Teheran. 

La risposta iraniana

La reazione iraniana non si è fatta attendere. Poco dopo l’alba, cinque missili balistici sono stati lanciati in direzione del centro di Israele, in particolare verso Tel Aviv e Herzliya. Le forze di difesa israeliane (IDF) non hanno ancora confermato l’entità dei danni, ma i media locali parlano di almeno tre intercettazioni riuscite da parte del sistema Iron Dome. Fonti militari iraniane hanno dichiarato che si tratta di una "risposta proporzionata agli attacchi israeliani" e che il paese è "pronto a difendersi con tutti i mezzi".

Ucciso un comandante iraniano

Nella stessa notte, l’esercito israeliano ha rivendicato l’uccisione di un alto comandante della IRGC, veterano della guerra in Siria e figura centrale nella rete di trasferimento di armi verso Hezbollah e Hamas. Secondo Tel Aviv, l’eliminazione rappresenta un “colpo chirurgico” alle capacità operative dell’Iran. L’operazione combinava attacchi aerei e droni del Mossad, in una strategia ibrida che secondo gli analisti "ha ridotto significativamente il potenziale missilistico iraniano nel breve termine". 

Evacuazioni e minacce regionali

Paesi come Australia e Regno Unito stanno evacuando i propri cittadini da Iran e Israele, mentre in Iraq gruppi armati filo-iraniani minacciano di colpire obiettivi americani nella regione. A Teheran, la situazione è sempre più instabile: blackout intermittenti, lunghe code per generi alimentari e arresti di presunti “collaboratori stranieri” complicano ulteriormente la crisi interna.

Trump prende tempo

Sul fronte statunitense, il presidente Donald Trump ha dichiarato di prendersi "due settimane di riflessione" prima di decidere se autorizzare un intervento militare diretto contro l’Iran. Il leader repubblicano, che ha fatto della deterrenza militare una bandiera, ha tuttavia messo in guardia Teheran: "Ogni attacco diretto a cittadini americani comporterà una risposta devastante".

Cresce l’allerta sui mercati

L’escalation ha fatto schizzare il prezzo del petrolio sopra i 120 dollari al barile, mentre le borse asiatiche e europee hanno aperto in netto calo. Gli analisti temono una crisi energetica globale se il conflitto dovesse estendersi al Golfo Persico, con conseguenze drammatiche per l’economia mondiale.

un giorno fa
Trump: "Difficile chiedere a Israele di fermare attacchi"
Lo ha detto parlando con i giornalisti.

È difficile chiedere a Israele di fermate gli attacchi in Iran: lo ha detto Donald Trump ai reporter. "Stiamo parlando con l'Iran", "l'Iran non vuole parlare con l'Europa": "è improbabile che gli europei possano essere d'aiuto nel porre fine alla guerra tra Iran e Israele", ha aggiunto Trump.

un giorno fa
Oltre ai missili, il terremoto: scossa colpisce l'Iran
Il sisma ha interessato la zona Nord del Paese.

Una scossa sismica di magnitudo 5.1 ha fatto tremare il nord dell'Iran, mentre nel Paese è in atto la guerra con Israele: lo riporta l'Usgs, il servizio geologico degli Stati Uniti. L'epicentro della scossa che, secondo l'agenzia iraniana Tasnin, è stata di magnitudo 5.2 e avvenuta a circa 10 chilometri di profondità, è stato individuato a sud-est della città di Senman che dista 175 chilometri da Teheran.

un giorno fa
Francia, "Ministro iraniano disponibile a continuare dialogo"
Lo ha affermato il ministro degli esteri francese dopo i colloqui tra potenze europee e Iran, avvenuti oggi a Ginevra.

"Il ministro iraniano ha dato la sua disponibilità a proseguire le discussioni sul programma nucleare e su tutti i temi. Attendiamo l'apertura alla discussione, anche con gli Stati Uniti per una soluzione negoziale del conflitto". Lo ha detto, al termine dei colloqui di Ginevra fra europei e Iran, il ministro degli Esteri francese, Jean-Noel Barrot.

Tuttavia, l'Iran non è intenzionata a interrompere l'arricchimento nucleare, che Teheran sostiene essere per scopi pacifici, ma sono possibili delle concessioni: "Forse può essere più basso, ma non lo fermeremo". Lo ha detto Majid Farahani, un funzionario della presidenza iraniana, alla Cnn mentre sono in corso i colloqui a Ginevra.

Il canale diplomatico con l'Iran - ha poi aggiunto - potrebbe "facilmente" riprendere se il presidente Usa Donald Trump ordinasse alla leadership israeliana di interrompere gli attacchi contro l'Iran: "Può facilmente fermare la guerra con una sola telefonata agli israeliani".

un giorno fa
Conflitto tra Israele e Iran, il punto delle 19
Immagine Magen David Adom
Immagine Magen David Adom
Ginevra ha visto l'apertura di negoziati tra l'Iran da una parte e Ue, Francia, Germania e Regno Unito dall'altra.

La giornata del 20 giugno è segnata, sul fronte diplomatico, dall'inizio dei colloqui sul programma nucleare iraniano, a Ginevra. Le discussioni sono in corso. Nella città lemanica si sono riuniti il ministro degli esteri di Teheran, Abbas Araghchi, e i suoi omologhi di Germania, Regno Unito e Francia, nonché l'Alta rappresentante Ue per la politica estera, Kaja Kallas. L'obiettivo degli europei è ottenere garanzie dalle autorità della Repubblica islamica sulla natura esclusivamente civile del loro programma nucleare. Le discussioni, coordinate con gli Stati Uniti, potrebbero essere seguite da colloqui tecnici fra esperti. Questa mattina, il presidente francese Emmanuel Macron ha affermato che nel corso di quest'incontro, le potenze europee proporranno a Teheran un piano che preveda l'accesso dell'Agenzia internazionale per l'energia atomica (Aiea) a tutte le infrastrutture nucleari, con l'obiettivo di raggiungere l'arricchimento nucleare zero; un quadro di riferimento per le attività balistiche; la cessazione del finanziamento dei gruppi terroristici che destabilizzano la regione; il rilascio degli ostaggi.

Ambasciata svizzera chiusa

Sempre sul fronte diplomatico, oggi la Svizzera ha reso noto di avere chiuso temporaneamente l'ambasciata in Iran. Il personale espatriato ha lasciato il territorio iraniano, si trova in sicurezza e ritornerà a Teheran non appena la situazione lo permetterà. D’intesa con i Paesi interessati, la Svizzera continua a svolgere il suo ruolo in qualità di potenza protettrice degli interessi statunitensi in Iran. Oltre alla Svizzera, anche Regno Unito e Australia hanno chiuso le loro rappresentanze diplomatiche.

Attacchi reciproci

La giornata ha visto nuovi lanci missilistici fra Israele e Iran. I servizi di emergenza israeliani hanno dichiarato che decine di persone sono rimaste ferite nel Nord del Paese, in seguito all'ultima serie di attacchi provenienti dall'Iran. A essere colpita anche la città di Haifa. Secondo il Magen David Adom (la sezione israeliana della Croce Rossa), tre persone sono in gravi condizioni, tra cui due uomini di 54 e 40 anni e un ragazzo di 16 anni. Poco fa, i media di Stato iraniani hanno parlato di forti esplosioni nel Sud-Ovest del Paese. In mattinata, l'esercito israeliano ha invece dichiarato che circa 60 jet israeliani erano in volo sopra l'Iran, colpendo obiettivi intorno alla capitale Teheran e diversi siti legati al programma nucleare iraniano. Durante una visita all'Istituto Weizmann, colpito nei giorni scorsi da un attacco iraniano, il premier israeliano Netanyahu ha ribadito che il suo obiettivo "è distruggere il programma nucleare iraniano".

2 giorni fa
Il DFAE chiude temporaneamente la sua ambasciata in Iran
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Il personale espatriato ha lasciato il territorio iraniano e si trova in sicurezza. Ritornerà a Teheran non appena la situazione lo permetterà.

A fronte delle intense operazioni militari in Iran e della situazione molto instabile, il Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE) ha deciso di chiudere temporaneamente la sua ambasciata a Teheran. Il personale espatriato ha lasciato il territorio iraniano e si trova in sicurezza. Ritornerà a Teheran non appena la situazione lo permetterà. D’intesa con i Paesi interessati, la Svizzera continua a svolgere il suo ruolo in qualità di potenza protettrice degli interessi statunitensi in Iran nell’ambito dei suoi buoni uffici. La Svizzera chiede un ritorno urgente al dialogo in vista di una de-escalation.

Escalation del conflitto sotto la lente

La Svizzera segue con grande preoccupazione l’escalation tra Israele e Iran, iniziata il 13 giugno scorso. La situazione è molto instabile e il rischio di una spirale ancora più violenta non è affatto escluso. Per garantire la sicurezza del suo personale, il DFAE ha deciso di chiudere temporaneamente la sua ambasciata a Teheran. Cinque membri del personale espatriato e le persone di accompagnamento avevano già lasciato l’Iran per il Turkmenistan martedì 17 giugno. Ora anche il personale rimanente, per un totale di sette persone compresa l’ambasciatrice Nadine Olivieri Lozano, ha lasciato l’Iran via terra ed è arrivato in serata in Azerbaigian, nell’attesa di raggiungere la Svizzera a breve. Il ritorno a Teheran è previsto non appena la situazione lo permetterà. Il DFAE rimane in stretto contatto con il personale locale, che per motivi di sicurezza non accede più ai locali dell’ambasciata.

USA e Iran informati

Sia gli Stati Uniti che l’Iran sono stati informati della chiusura temporanea dell’ambasciata e della partenza del personale del DFAE in servizio nel Paese. La Svizzera continua a fungere da intermediaria per la trasmissione delle comunicazioni che le parti riterranno utili e a svolgere il suo mandato in qualità di potenza protettrice, il quale può proseguire indipendentemente dalla situazione geografica. Su mandato degli Stati Uniti, il DFAE provvede a informare costantemente le cittadine e i cittadini statunitensi in Iran – mediante le pagine Internet della Sezione degli interessi stranieri – sui rischi e sulle misure da adottare. Il Consiglio federale è stato informato della chiusura temporanea dell’ambasciata a Teheran questa mattina dal capo del DFAE Ignazio Cassis. La Svizzera rinnova il suo appello a tutte le parti coinvolte affinché rispettino rigorosamente il diritto internazionale. L’escalation in corso non giova a nessuna delle parti ed è urgente tornare al dialogo. Il DFAE è disposto a offrire i suoi buoni uffici.

2 giorni fa
Esplosioni a Tel Aviv e sirene per i missili iraniani
Una nuova ondata di missili iraniani si sta abbattendo su Israele.

Le sirene d'allarme hanno suonato nel centro e nel nord di Israele per un'ondata di 20 missili dall'Iran. Esplosioni si sono udite a Tel Aviv, dove le case hanno tremato nel centro della città per la potenza delle deflagrazioni. I soccorritori stanno rispondendo alle segnalazioni di impatti di missili balistici in tutto il Paese a seguito dell'ultimo attacco dell'Iran contro Israele. Lo riporta il Times of Israel sottolineando che il Comando del fronte interno aveva emesso una rara allerta nazionale. Nel frattempo, il Comando del fronte interno israeliano ha invitato i cittadini di abbandonare le aree protette in tutto il Paese, in seguito al pesante bombardamento lanciato dall'Iran. Lo riporta Ynet. Dal canto suo, l'aeronautica militare israeliana sta effettuando una nuova ondata di attacchi nell'Iran occidentale e centrale, afferma l'Idf citata dal Times of Israel, aggiungendo che sta colpendo obiettivi militari.

Iran pronto a negoziare limitazioni

Intanto, l'Iran sarebbe pronto a negoziare "limitazioni" ai suoi programmi d'arricchimento dell'uranio "a uso civile", ma "respinge categoricamente" ogni proposta "di arricchimento zero", tanto più alla luce dell'attacco d'Israele. Lo riporta il sito della Reuters, citando una fonte diplomatica di Teheran a margine dei colloqui di Ginevra con Francia. Germania e Regno Unito. La fonte sottolinea poi il ruolo cruciale del dialogo diplomatico con i Paesi europei del cosiddetto gruppo E3, visto il rifiuto iraniano di negoziati diretti con gli Usa nella situazione di minaccia bellica attuale: "La situazione è cambiata, l'Europa deve accelerare".

2 giorni fa
"Nessun negoziato con gli USA finché Israele ci attacca"
Lo ha affermato il ministro degli Esteri iraniano.

Il ministro degli Esteri iraniano, Abbas Araghchi, ha affermato che non ci sarà alcun negoziato con gli Stati Uniti finché continueranno gli attacchi israeliani.

2 giorni fa
Ondata di attacchi su Teheran, esplosione nella residenza dell’ambasciatore norvegese a Tel Aviv
Un'immagine di Teheran dopo il primo attacco di una settimana fa/ Screenshot video
Un'immagine di Teheran dopo il primo attacco di una settimana fa/ Screenshot video
Tra gli obiettivi dell'offensiva israeliana figuravano diversi siti di produzione missilistica industriale della capitale iraniana. Un singolo missile balistico lanciato dall'Iran ha invece provocato “un'ingente devastazione” a Beer Sheva, nel sud dello Stato ebraico.

L'Aeronautica militare dello Stato ebraico ha effettuato un'ondata di attacchi su Teheran durante la notte, prendendo di mira decine di strutture militari e siti di ricerca nucleare iraniani. È quanto affermano le Forze di difesa israeliane (Idf). Oltre 60 aerei da combattimento sono stati coinvolti negli attacchi sganciando 120 munizioni, rendono noto le Idf. Tra gli obiettivi figuravano "diversi siti di produzione missilistica industriale". Le incursioni hanno colpito anche il "quartier generale del progetto nucleare Spdn".

Missile a Beer Sheva

Anche Israele ha dovuto fronteggiare un attacco. Un singolo missile balistico lanciato dall'Iran ha provocato “un'ingente devastazione” a Beer Sheva, nel sud del paese. L'ordigno, caduto stamattina in un parcheggio vicino a edifici residenziali, ha distrutto diversi appartamenti, lasciando un cratere a terra, veicoli in fiamme, facciate di edifici e balconi crollati. Si segnalano sette feriti. Le Ferrovie israeliane hanno comunicato che la stazione di Beer Sheva Nord è stata chiusa per danni. Le Forze di difesa israeliane affermano che il malfunzionamento dell'intercettore è probabilmente la causa del mancato abbattimento del missile. Le Guardie rivoluzionarie iraniane hanno rivendicato che il sito Microsoft della cittâ è stato attaccato "perché collabora con l'esercito israeliano".

Esplosione nella residenza di un ambasciatore

Ieri sera si è invece verificata un’esplosione nella residenza dell'ambasciatore norvegese in Israele a Herzliya. "Siamo stati in contatto con l'ambasciata. Nessun membro del personale è rimasto ferito durante l'incidente", ha dichiarato il Ministero degli Esteri in una nota. Non è stata specificata la causa della deflagrazione. Secondo quanto riportato dai media locali, una granata è stata lanciata contro la residenza, causando danni all'edificio.

 

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