Spagna
Dj napoletano morto a Ibiza, il padre denuncia la polizia per omicidio volontario
© Instagram - @godzi.music
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Redazione
24 giorni fa
Il 35enne dj napoletano Michele Noschese, in arte Godzi, è morto durante un intervento della polizia a Ibiza. Il padre accusa gli agenti di pestaggio e presenta un esposto per omicidio volontario. Le autorità spagnole parlano di arresto cardiaco sotto effetto di droghe.

Una morte ancora avvolta nel mistero, due versioni contrastanti e un’accusa pesantissima. La vicenda di Michele Noschese, 35 anni, dj napoletano noto con il nome d’arte di DJ Godzi, deceduto a Ibiza sabato 19 luglio, sta scuotendo le isole Baleari e l’opinione pubblica italiana. Il padre della vittima, Giuseppe Noschese, noto medico napoletano, ha infatti presentato un esposto alla magistratura spagnola, denunciando la polizia locale per omicidio volontario.

Due versioni a confronto

Secondo la Guardia Civil, Michele si trovava sotto effetto di sostanze stupefacenti e in preda ad allucinazioni quando, dalla sua abitazione a Santa Eulalia (Ibiza), avrebbe minacciato un vicino anziano con un coltello. Gli agenti, intervenuti su richiesta dei residenti disturbati dal volume della musica, avrebbero tentato di contenerlo. Durante l’intervento, spiegano i portavoce della Guardia Civil, Noschese avrebbe iniziato ad avere convulsioni, per poi andare in arresto cardiaco. Gli agenti avrebbero tentato manovre di rianimazione cardiopolmonare, ma senza successo: il decesso sarebbe avvenuto sul posto. Dall’altro lato, la famiglia di Michele – e in particolare il padre – fornisce un racconto molto diverso. Stando a quanto riportato dal Tgr Rai Campania e contenuto nell’esposto presentato alla magistratura spagnola, alcuni presenti alla festa avrebbero raccontato che Michele sarebbe stato picchiato senza motivo dai poliziotti, trascinato fuori casa e portato direttamente all’obitorio. Alcuni testimoni avrebbero anche parlato di tre pugni ricevuti: due al volto e uno alla schiena. Nessuna ambulanza verso l’ospedale, ma direttamente verso l’obitorio, sottolineano i testimoni. L’autopsia, effettuata nel pomeriggio di martedì, sarà determinante per chiarire le reali cause del decesso. Al momento, la Guardia Civil non ha ancora reso pubblici i risultati. È stato comunque aperto un fascicolo d’indagine e l’intero caso è stato trasmesso all’autorità giudiziaria competente.

Festa finita in tragedia

La notte tra venerdì e sabato, Michele aveva organizzato una festa in casa con una decina di amici. Sarebbe stato proprio il rumore della musica ad allarmare i vicini, che hanno chiamato la polizia. L’intervento delle forze dell’ordine ha dato il via alla sequenza di eventi che ha portato alla sua morte. Mentre le autorità spagnole insistono sulla versione dell’arresto cardiaco indotto da sostanze stupefacenti, la famiglia di Michele parla apertamente di pestaggio e abusi. L’esposto per omicidio volontario e le testimonianze raccolte dal padre potrebbero aprire un caso diplomatico e giudiziario di grande rilevanza, in attesa della verità che solo le indagini potranno accertare.