
Bagarre in aula alla Camera italiana, dopo che alcuni deputati di Fratelli d'Italia (FdI) e della Lega si sono tolti la mascherina per inveire contro il deputato del Movimento 5 Stelle (M5S) Giovanni Currò, intervenuto durante la discussione degli ordini del giorno sul decreto Covid.
Gli animi erano già surriscaldati nel dibattito sui problemi dei frontalieri, con accuse della Lega all'operato del governo italiano, quando è intervenuto Currò che ha invece ribaltato le accuse al centrodestra per la gestione della pandemia nelle regioni che governa.
A quel punto diversi deputati di Lega e Fdi per strillare si sono tolti o abbassati la mascherina, subito richiamati dal vicepresidente della Camera Fabio Rampelli, che li ha ripetuti invitati a avere "un comportamento che sia consono all'istituzione parlamentare e sia di esempio ai concittadini".
E' quindi intervenuto Nicola Fratoianni (Sinistra italiana) che, con tono alterato, ha ricordato che la pandemia "non è uno scherzo"; "è una vergogna che deputati della destra - ha aggiunto - si tolgano la mascherina per urlare, insultare e sputacchiare". Francesco Lollobrigida (Fdi) ha a sua volta ricordato che il suo gruppo già a febbraio aveva sollecitato l'uso della mascherina in Parlamento, all'epoca contrastato dalla maggioranza, e parole analoghe le ha pronunciate Matteo Dall'Osso (Forza Italia).
Alla fine Rampelli è riuscito a ricondurre l'aula alla calma e a riprendere la discussione dell'ordine del giorno sui frontalieri con la Svizzera.
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