
Kiev ha esaminato la bozza di un accordo di pace elaborato da Stati Uniti e Russia, una proposta che, secondo le prime letture, penalizzerebbe l’Ucraina in ogni scenario; tanto che il presidente Zelensky ha dichiarato: «dobbiamo decidere tra perdere un alleato e perdere la dignità». Una lettura, quella del presidente ucraino, condivisa anche dall’ex direttore del Corriere della Sera Ferruccio De Bortoli.
Una visione condivisa
«La sintesi del presidente Zelensky è drammaticamente perfetta e riflette la condizione di debolezza nella quale l’Ucraina è stata messa sia per lo svolgimento delle operazioni belliche sia per il fatto che gli Stati Uniti, a differenza dell’Europa, hanno la necessità di arrivare presto a concludere questa guerra e a cercare di separare la Russia dalla Cina. La Cina è il principale nemico degli Usa e non si possono avere due nemici per volta».
I punti più sensibili della bozza
Tra i punti più sensibili della bozza, vi sono quelli che prevedono una partecipazione russa alla ricostruzione, non solo per i costi, ma anche per i benefici. De Bortoli: «Diciamo che in questa ipotesi di accordo - che poi dovremo vedere come verrà realizzato - sembra che tutte le questioni valoriali delle quali abbiamo discusso giustamente in questi quasi quattro anni di guerra, siano state messe in disparte e contino gli affari, i ritorni, e che questa pace “russa” - così come si configura - possa essere una pace al pari di quello che sta accadendo a Gaza, foriera di tanti investimenti, di tanti interessi. È forse più un tavolo d’affari che un tavolo di pace nella quale ci sono dei valori e sono la sicurezza, la libertà, la dignità, il rispetto della determinazione dei popoli, i confini… Insomma, i confini non contano più nulla, e quando i confini non contano più forse dovremmo preoccuparci anche noi che pensiamo che i nostri confini siano così scolpiti nella pietra della storia. Non è così».
I colloqui di domani
Domani, a Ginevra, l'Ucraina e gli Stati Uniti intendono negoziare il piano del presidente statunitense Donald Trump. Il Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE) si dice "pronto" a facilitare le discussioni in Svizzera. In queste ore, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha avuto un colloquio telefonico con il primo ministro britannico Keir Starmer e ha annunciato che domani i rappresentanti di Ucraina, Stati Uniti, Gran Bretagna, Francia e Germania lavoreranno in Svizzera: «Ho parlato con il primo ministro britannico Keir Starmer. Abbiamo avuto una lunga conversazione, discutendo di molte sfumature riguardo al lavoro diplomatico mirato a pianificare il processo di pace. Continueremo a coordinarci e sono grato all'intera società britannica per il suo sostegno». Lo riferisce l'Ukrainska Pravda. «La stragrande maggioranza dei leader europei è pronta ad assistere ed essere coinvolta. Le consultazioni sono in corso a vari livelli e gli sforzi di tutti coloro che cercano una pace autentica e duratura contano. Grazie!» ha aggiunto in un post sui social Zelensky.
