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Dalla città spettrale di Bergamo: "La situazione è pesante"
Dalla città spettrale di Bergamo: "La situazione è pesante"
Dalla città spettrale di Bergamo: "La situazione è pesante"
Redazione
5 anni fa
Andrea Valesini, caporedattore dell'Eco di Bergamo, spiega come i cittadini stanno vivendo la situazione di emergenza sanitaria

La situazione a Bergamo è drammatica. Lo dimostrano le immagini dei camion dell'Esercito italiano che sfilano per le vie cittadine per trasferire le bare in altre province. La città non è infatti più in grado di gestire il numero di morti. Troppo lunghe le attese per le cremazioni. Da qui la necessità di trasferire le salme in altre città. 

Per capire come i cittadini vivono questo momento, Teleticino ha sentito Andrea Valesini, caporedattore dell'Eco di Bergamo. "La situazione è pesante da due punti di vista: quello sanitario, sotto pressione, con più di 4000 persone contagiate e oltre 500 morti. Per gestire la situazione si sta pensando di allestire un ospedale da campo. Ma il problema non è tanto avere una nuova struttura, che potrebbe essere operativa fra qualche settimana, ma piuttosto avere dei medici specializzati che possano lavorare in quel luogo. L'altro aspetto è quello psicologico. Dalla seconda guerra mondiale Bergamo non ha mai vissuto una situazione così dura. Non solo dal punto di vista sanitario, ma per le ristrettezze che questa situazione comporta tutti i giorni. La città, che di solito pullula di turisti, è spettralmente vuota e vederla in queste condizioni è molto pesante". 

Nonostante tutto i cittadini stanno dimostrando grande nobiltà d'animo. "Un aspetto positivo è che si è scatenata una corsa alla solidarietà negli ospedali" prosegue Valesini. "Uno dei problemi è quello di ampliare le terapie intensive, che richiedono macchinari molto costosi, come i ventilatori polmonari. Sono state aperte delle sottoscrizioni, tra cui una anche del nostro giornale. Ci sono state anche donazioni molto importanti da aziende, fondazioni bancarie, ma anche da privati. Si può quindi dire che Bergamo si è unita per rispondere ai bisogni".

Le prospettive tuttavia non sono rosee, sottolinea Valesini. "La Provincia è ricca di aziende e attività commerciali. Più dura questo periodo di chiusura, più è alto il rischio che queste attività andranno in crisi. Molte aziende probabilmente non riapriranno. La speranza è tutta riposta nel rispetto delle restrizioni dei contatti e che nel giro di qualche settimana la situazione si risolva. Dal numero dei controlli e delle sanzioni risulta che Bergamo rispetta gli inviti a non circolare. Questo è un elemento di speranza affinché si assista a una diminuzione progressiva dei contagi". 

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