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Crack Svb, Biden rassicura: "I depositi al sicuro"
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Keystone-ats
9 mesi fa
Il presidente USA Joe Biden cerca di rassicurare i cittadini americani dopo i fallimenti di Silicon Valley Bank e Signature Bank. La Casa Bianca: "Non ha a che fare con la crisi finanziaria del 2008".

"Il sistema bancario è solido e i vostri depositi sono al sicuro, sono lì quando li volete. Faremo tutto il necessario e ci spingeremo anche oltre", chiedendo al Congresso una stretta sulle regole. Joe Biden parla agli americani e cerca di rassicurarli dopo i fallimenti di Silicon Valley Bank e Signature Bank che, precisano dall'amministrazione, non hanno nulla a che vedere con la crisi del 2008. Le sue parole però non hanno l'effetto sperato. Anche se Wall Street tiene all'onda d'urto, scommettendo in uno stop dell'aggressiva campagna di rialzi dei tassi di interesse da parte della Fed, le banche vacillano temendo un effetto contagio.

Si temono altre vittime

A tremare sono soprattutto First Republic e Western Alliance, considerate le papabili prossime vittime dell'effetto domino di Svb. La Casa Bianca, secondo indiscrezioni, monitora First Republic ed è pronta a intervenire qualora ce ne fosse bisogno con un piano simile a quello adottato per Silicon Valley Bank. Anche se meglio capitalizzate che nel 2008, le banche americane siedono su 620 miliardi di dollari di perdite non realizzate, e questo agita investitori e analisti facendo temere altre vittime. Preoccupazioni queste che potrebbero convincere la Fed a rivedere la sua tabella di marcia di rialzi dei tassi, forse sospendendoli per l'intero 2023 e valutando addirittura un taglio entro fine anno.

Evitare una crisi bancaria

Evitare una crisi bancaria è per Biden e la sua amministrazione l'obiettivo principale: in gioco c'è la ripresa economica ma anche la candidatura del presidente al 2024. Una crisi ora, infatti, metterebbe a rischio le chance di Biden e dei democratici alle presidenziali, esponendoli ad accese critiche da parte dei repubblicani.

Il salvataggio

Le polemiche sul piano per Svb varato dal Tesoro, dalla Fdic e dalla Fed sono intanto già iniziate, con i conservatori che attaccano l'amministrazione per il 'salvataggio'. È proprio la parola "bailout" ad agitare la politica americana, riportando alla memoria la crisi finanziaria e i salvataggio delle banche di Wall Street durante la crisi finanziaria del 2008. Operazioni condotte allora con i fondi dei contribuenti scatenando violente critiche. Per Svb e Signature Bank, invece, i contribuenti sono al riparo da costi e perdite: per assicurare tutti i depositi presso le due banche, anche quelli sopra la soglia dei 250.000 dollari della Fdic, sarà usato il Deposit Insurance Fund finanziato dalle banche, oltre agli aiuti concessi dalla Fed in termini di disponibilità del sistema.

Cosa è diverso dal 2008

Un'altra differenza rispetto al 2008 è l'atteggiamento di Biden verso i manager delle banche fallite: "Devono essere licenziati" e dovranno rispondere delle loro azioni, dice il presidente. Il caso Svb comunque non è destinato a esaurirsi rapidamente: la prima azione legale è già stata avviata e la società di consulenze e revisione Kpmg è finita nel mirino per aver 'promosso' Svb e Signature Bank nelle settimane precedenti alla loro chiusura. Un via libera che riaccende il dibattito su come sia stato possibile che anche in questo caso le autorità di supervisione e le agenzie di consulenze e di rating non si siano accorte di nulla.

L'UE preoccupata, ma nessuno rischio di contagio

La crisi bancaria innescata negli Usa dal fallimento della Silicon Valley Bank è finita al centro del coordinamento dei ministri finanziari dell'Eurozona, pronti a rassicurare i mercati sul fatto che non ci saranno conseguenze per le banche dell'area dell'euro. "Calmatevi, guardate la realtà", è stato l'appello ai mercati del ministro dell'Economia francese Bruno Le Maire. Sin dal mattino il presidente dell'Eurogruppo Paschal Donohoe ha chiarito che "l'esposizione dell'area dell'euro all'americana Svb" è "molto limitata". Anche il commissario europeo all'Economia Paolo Gentiloni ha escluso "un reale rischio di contagio in Europa al momento". L'impatto sui mercati della crisi Svb era "prevedibile", ma "direttamente non c'è alcun contagio". Andrà monitorata la possibilità di un impatto indiretto, "ma per il momento non vediamo un rischio significativo". "Stiamo monitorando la situazione in contatto con la Banca centrale europea".